SALTO MORTALE
Man on a Tightrope
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Nel post-dopoguerra, a seguito dell'annessione della Cecoslovacchia al potere sovietico, circo itinerante, rimasto bloccato, riesce, non senza problemi, a oltrepassare la Cortina di Ferro per trovare la libertà in territorio occidentale.
Ricavato da una versione breve - pubblicata sul magazine inglese Lilliput con titolo ´International Incident´ - estrapolata dal romanzo ´Man on a Tightrope´ (1952) di Neil Paterson, ispirato a fatti reali, film da Guerra Fredda di chiara matrice anticomunista, girato in Bavaria e a Monaco, nella Germania controllata dagli americani, non senza vessazioni da parte degli apparati dell'Est, che riversarono minacce a maestranze e attori tedeschi con famiglie residenti nella Germania orientale; su tutti, il direttore della fotografia Georg Krause, moglie e figli domiciliati a Berlino. Prodotto dalla Fox, che affidò la direzione a Elia Kazan, probabilmente come atto di "buona volontà", o "riparatore", dopo la sconfessione del regista, nello stesso anno, davanti al tribunale macchartista, dei suoi ideali politici di sinistra. Il circo in sé è una metafora sul desiderio di emancipazione dell'essere umano, di conseguenza la trama si articola nel tema avventuroso, profuso a buon ritmo, con notevole risalto consegnato nelle atmosfere deprimenti, nei personaggi, tutti ben assortiti e nel finale, potente, ben congegnato, giocato sul filo del rasoio. Cast di prim'ordine, quasi interamente americano, con prova maiuscola di Fredric March, falso-debole capo del circo. Marlene Dietrich, rifiutò l'ingaggio, poi andato a Gloria Grahame, quando fu messa a conoscenza che la troupe doveva trasferirsi per le riprese nella ´sua´ Germania.

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