In una rinomata boutique, proprietaria e direttore uccidono una modella per mascherare un omicidio commesso tempo addietro. Per intorpidire ulteriormente le indagini di polizia, i due continuano ad assassinare indossatrici, fin quando iniziano a litigare tra loro per poi ammazzarsi a vicenda.
Sicuramente non è un bel film, ma nel panorama cinematografico, non solo italiano, ha la sua importanza e un notevole grado di influenza. Precursore del giallo all'italiana in senbianze gotiche, dal quale numerosi registi, Dario Argento su tutti, presero notevoli spunti per i loro prodotti, pone importanti tasselli per un genere che dettò legge sugli schermi per oltre 30 anni. Il particolarismo di scena, di stile barocco volutamente visionario, l'introduzione dell'omicidio seriale a catena pianificato attraverso differenti modalità di uccisione, l'insistita violenza sadica nella perpetrazione del delitto, l'eccentrico nodo visivo che non fa distinzione tra fattezza umana e manichini (si assomigliano tutti), probabilmente il solo messaggio presente nel film (rapporto simmetrico tra erotismo e morte), rappresentano sicuramente fattori innovativi, così pure, dal versante puramente tecnico, l'uso movimentato della fotografia, con inquadratura violentemente cromatica e l'anomalo utilizzo delle luci. Quel che non và è nel manico: sceneggiatura piatta, storia inverosimile neppure lontanamente applicabile ad un minimo di realtà oggettiva, regia traballante, vera suspense inesistente, ritmo invariabile, personaggi assestanti privi di personalità, interpretazioni dozzinali, spesso al limite della comicità involontaria. Girato interamente a Roma, in meno di un mese e mezzo, su location reali con un cast variegato, compresi i protagonisti, l'americano Cameron Mitchell e l'ungherese Eva Bartok, già noti a Cinecittà per filmetti estivi di ultima serie. Musica di Carlo Rustichelli. Raffinata scelta dei titoli di testa, che non piacquero agli americani, totalmente rifatti nella loro versione Blood and Black Lace. La censura italiana mise piene mani sulla pellicola e dopo l'iniziale sequestro, per la riammissione nelle sale impose diversi tagli a riguardo di numerose scene inerenti a pratiche di sadismo (assassinio nella vasca da bagno con annegamento, ragazza strangolata con viso sbattuto ripetutamente contro un albero, pugnalata in piena faccia con guanto di ferro a uncini, torture e soffocamenti vari) e l'obbligo di divieto ai minori di 18 anni.
Regia
Mario Bava
Sceneggiatura
Marcello Fondato
Mario Bava
Giuseppe Barilla dal soggetto di Marcello Fondato Fotografia
Mario Bava Musica
Carlo Rustichelli Cast
Cameron Mitchell
Eva Bartok
Thomas Reiner r
Ariana Gorini
Dante DiPaolo
Mary Arden
Franco Ressel
Claude Dantes
Luciano Pigozzi
Lea Lander
Massimo Righi