I BASTARDI
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Due rapinatori, fratellastri, figli di una ballerina alcolizzata, dopo un colpo riuscito si contendono il bottino. Finisce in un bagno di sangue.
Duccio Tessari trasloca dagli spaghetti western dei vari Ringo e, caricato sul carro Giuliano Gemma, si avventura nel poliziesco all'italiana, da qui a breve definito 'poliziottesco', in una farsa ultra violenta e priva di senso logico, se non quello rappresentato dal delirio rabbioso e brutale riversato dalle immagini. Lo stile si accorpa tra il noir e il western, la storiella vive di personaggi con facce da matti che girano alla ricerca della minima provocazione per dar sfogo al loro istinto bestiale. Klaus Kinski è feroce e Giuliano Gemma gli fa da controaltare. Rita Hayworth, al culmine dell'alcolismo dopo che Hollywood gli sbarrò le porte, prova, per necessità economiche l'avventura italiana, con una performance che sa molto di auto-citazione. Bloccato dalla censura, falcidiato di tagli per oltre 10 minuti di pellicola, fu esportato all'estero attraverso varie edizioni sottotitolate e malamente ridoppiate. Della versione originale, persa ogni traccia.