PIENA LUCE SULL´ASSASSINO
Pleins feux sur l´assassin
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Anziano nobile di un casato francese, proprietario di un castello, decide di eclissarsi per morire in solitudine lontano dai parenti, che non aspettano altro che la sua morte per dividere tra loro la cospicua eredità. Tuttavia, il corpo non si trova e i sette discendenti devono attendere oltre cinque anni per entrare in possesso dei suoi averi. Stanchi di aspettare, organizzano una seduta spiritica nella speranza di apprendere dove sia finito il cadavere del Conte; ma uno alla volta muoiono ammazzati o suicidi. L'assassino è tra loro.
Georges Franju, tra i massimi cineasti francesi di corrente surrealista, dopo il successo dell'anno precedente con l'horror Occhi senza volto (1960), si ripete con questo thriller gotico-fantastico di squisita eleganza, che non fa testo per la storia in se, peraltro datata, ma riesce ugualmente a farsi apprezzare per le atmosfere inquietanti, miste a sensi di ironia, che riescono a dar volto non soltanto ai personaggi ma a tutto ciò che li circonda. Film che segue alla lettera l'ideologia del regista; un trattato di dolcezza e morte ben impiantato nel tema del fantastico, che non si può creare dal nulla ma va ricercato nella realtà, nella fragilità umana e nella sua miseria. Un incastro di suggestiva visione, ben congegnato grazie all'apporto simbolico degli oggetti di scena, delle suntuose scenografie e di una messa in scena che si esalta nel ricorso tecnico delle inquadrature, nell'impiego della musica, con un gioco di luci capace di addomesticare il pressante uso del suono, elemento di primaria importanza che accompagna una trama di per se lenta, con rari balzi di ritmo. Si avvale di sequenze coinvolgenti (il suicidio della ragazza dalla torre sospinta dalla "voce", la processione nel giardino) e tutto il reparto attoriale appare all'altezza, con ottime prove di Pierre Brasseur e Jean-Louis Trintignant; piccolo ruolo anche per il giovane Philippe Leroy, qui al suo terzo film. Diede l'impronta per il nascente filone giallo-gotico all'italiana di stesura macabra.

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