L'AMICO AMERICANO
Der amerikanische freund
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A tranquillo corniciaio di Amburgo, due loschi individui, un francese e un americano, fanno credere attraverso referti medici truccati, che è condannato dalla leucemia. Gli propongono un contratto per un duplice omicidio; lui accetta ma quando scopre l'inganno abbandona l'accordo e va morire per suo conto schiantandosi con la propria auto lungo l'autostrada.
Omaggio al noir americano (distribuito negli USA con il titolo The American Friend), che Wim Wenders rende al massimo attraverso un film costruito sul significato della morte e su tutto ciò che circonda l'inquietudine, stretta nei rapporti di amicizia, vigore, ravvedimento. Gran risalto ai personaggi e all'atmosfera che li circonda, con profonda introspezione del loro agire, di movimento e di pensiero. Pone l'accento sulla complessità della condizione umana, articolata sull'interrogativo della scelta, tra azione riluttante e rinuncia totale, anche se entrambe destinate alla capitolazione morale. Notevoli Dennis Hopper e Bruno Ganz; ulteriore tributo al cinema nero statunitense con due camei per altrettanti registi del genere: Nicholas Ray e Samuel Fuller. Da non perdere la scena del viaggio in treno tra Amburgo e Monaco e l'altra, della metropolitana di Parigi. Dal romanzo "Ripley's Game" di Patricia Highsmith, pubblicato nel 1974; scrittrice texana che, tramite i suoi romanzi thriller, molto ha ispirato registi di fama, quali Alfred Hitchcock (Delitto per delitto, 1951), René Clément (Delitto sotto il sole, 1960), Claude Autant-Lara (L'omicida, 1963), Michel Deville (Acque profonde, 1981), Claude Chabrol (Il grido del gufo, 1987), Anthony Minghella (Il talento di Mr. Ripley, 1999), Jamie Thraves (The Cry of the Owl, 2009).