CHINATOWN
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Indagando su un caso di infedeltà coniugale, manipolata a sua insaputa, investigatore privato si trova invischiato in situazioni più grandi di lui. Va a fondo e scopre interessi tra crimine e apparente perbenismo.
Considerato il film più accesso e bersagliante di Roman Polansky. Stesura nera e micidiale, non incline da parossismi e ironie, sui risvolti sociali e i legami tra politica e affarismo illecito. Non è un lavoro che limita i paletti sui margini del quartiere cinese, ma va oltre, attraverso un disegno che espone, in forme violente e perverse, concussioni tra potere e criminalità, mostrato in un clima di rigore, dove il male esercita la sua funzione in virtù della sfrontatezza dei forti, dalla quale non c'è riparo o via di scampo, ma solo rassegnazione. E' anche omaggio al cinema noir degli anni d'oro, con la presenza di John Huston, simbolo della filmografia gengsteristica di un tempo, nel ruolo ambiguo del malefico imprenditore faccendiere votato alla perdizione. Ottime interpretazioni. Undici nomination e un solo Oscar, alla sceneggiatura di Robert Towne, cui collaborò non acreditanto anche Roman Polansky. Remake nel 1990 con Il grande inganno, diretto da Jack Nicholson.






USA - 1974

Regia
Roman Polanski
Sceneggiatura
Roman Polanski
Robert Towne

Fotografia
John A. Alonzo
Stanley Cortez

Musica
Jerry Goldsmith
Cast
Jack Nicholson
Faye Dunaway
John Huston
Perry Lopez
John Hillerman
Darrell Zwerling
Diane Ladd





Track Music

(1.00 - 472 KB wav)



Scena chiave

(La trappola)



Academy Awards
Oscar

Sceneggiatura

Academy Awards
Nomination

Film - Regia - Attore (Jack Nicholson) - Attrice (Faye Dunaway) - Musica - Fotografia - Montaggio - Costumi - Scenografia & Arredamento - Montaggio - Suono




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Kolossal a confronto - Made in Italy - 2002