Giudice, uomo ricco ma non appagato, lascia la magistratura ed entra in polizia. Ben presto è un integerrimo commissario che non da tregua a una banda di rapinatori. Pur di incastrarli escogita un piano infallibile: si fa passare per banchiere, si serve di un doppiogiochista e di una meretrice amica del capo, quindi teleguida la gang in una trappola senza scampo. Quando si accorge di essersi innamorato della prostituta è troppo tardi; chiede a un collega di liberare la donna e ottenuto il rifiuto lo uccide.
Dall'omonimo romanzo (1968) di Claude Néron, da lui stesso sceneggiato insieme a Jean-Loup Dabadie e al regista Claude Sautet, un bel poliziesco, freddo e senza via d'uscita, tipicamente francese, che tralascia l'ordinario iter investigativo per addentrarsi nella figura del commissario e nella sua ossessione schizofrenica. L'assunto è nel delirio paranoico, probabilmente frutto di una innata agiatezza, che scompone, procura ansia e, allo stesso tempo, sprigiona convinzioni di assoluta padronanza e invincibilità. La prostituta è la miccia che fa esplodere il disagio esistenziale del protagonista; donna emancipata, leale e di carattere schietto, con un modo d'essere tale da distruggere nell'uomo quel tenue filo che ancora lega l'ordinario dalla follia. Sottolineatura per l'ambiente malavitoso, qui non riconoscibile in una gang di spietati banditi, ma visibili come cerchia di individui figli del sottoproletariato urbano, emarginati dalla società perbenista. Ottima ambientazione della provincia francese e straordinarie interpretazioni, con la coppia Piccoli-Schneider veramente notevole.
FRA-ITA - 1971
Regia
Claude Sautet
Sceneggiatura
Claude Sautet
Claude Néron
Jean-Loup Dabadie dal romanzo di Claude Néron Fotografia
René Mathelin Musica
Philippe Sarde Cast
Michel Piccoli
Romy Schneider
Georges Wilson
Bernard Fresson .
François Périer
Boby Lapointe
Michel Creton