DISTRETTO 13 - LE BRIGATE DELLA MORTE
Assault on Precinct 13
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Nell'estrema periferia di Los Angeles, all'interno di un'isolata stazione di polizia, tre soli agenti, uno di loro donna, senza telefono e privi di comunicabilità con l'esterno, devono custodire un pericoloso delinquente e un testimone di omicidio. Una banda di sanguinari criminali metropolitani assedia il commissariato per liberare il loro capo ad ogni costo.
John Carpenter omaggia il western con questo remake, in chiave thriller moderno, di Un dollaro d'onore (1959), diretto da Howard Hawsk. Girato a costi minimi, è un film di forte intensità emotiva, nel quale il giovane regista, alla sua seconda direzione, coglie in pieno la desolazione, strutturale e sociale, che circonda la metropoli. Non c'è un attimo di tregua in questo prodotto di figurazione pessimista, sottilmente allegorica, dove la violenza, spesso fine a se stessa, è rappresentata nel simbolismo tipico dei prodotti horror: lunghi corridoi bui, blackout improvvisi, accerchiamento, pericolo costante, uccisioni in serie. Grande cura del particolare introspettivo dei tre poliziotti, musica persistente, dialoghi forse melliflui ma nel complesso centrati. Per meglio ossequiare il genere più sacro americano, Carpenter, autore anche della sceneggiatura, colonna sonora e montaggio, in quest'ultimo si firma con lo pseudo John T. Chance, nome del personaggio interpretato da John Wayne in Un dollaro d'onore. Non si è mai capito il perché del titolo (originale e italiano) riferito al Distretto 13, quando nel film appare evidente che il distretto è il 9.