IL TUO VIZIO È UNA STANZA CHIUSA E SOLO IO NE HO LA CHIAVE
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Scrittore mancato, assatanato di sesso e alcolizzato, dopo la scomparsa della madre ammazzata, vive con la moglie che odia e il gatto nero, Satana, che gli fa compagnia. Quando una sua amante muore assassinata, la coniuge lo scagiona dai sospetti e successivamente lo aiuta a nascondere in cantina il cadavere della cameriera, nel frattempo soppressa non si sa da chi. Un bel giorno arriva a far visita ai parenti la bella nipotina, che subito fa sesso con lo zio, la zia e un ragazzo di passaggio. La moglie taglia la gola al marito, quindi butta giù da un dirupo pure l'amante, suo complice in tutti gli omicidi precedenti e finalmente si rilassa. Ma ci pensa il gatto ad incastrarla: il povero felino rimasto prigioniero accanto al corpo del padrone, richiama l'attenzione della polizia con micidiali miagolii, tipo sirena dell'antifurto.
Sergio Martino trae spunto dal racconto del terrore ´Il gatto nero´ (´The Black Cat´) del 1843 di Edgar Allan Poe e dopo aver spaventato gli spettatori con il precedente Lo strano vizio della signora Wardh (1971), con Edwige Fenech in versione sadomaso e il contemporaneo Tutti i colori del buio (1972), morboso horror sempre con la Fenech a traino, dirige questo thrilleraccio all'amatriciana condito con tutti gli effetti e effettacci del genere, immerso in atmosfere gotiche-noir, giocato sul tema della perversione oscena e attraversato da una incredibile serie di morti ammazzati. Nel cast, oltre Edwige Fenech, che compare in scena dopo mezz'ora quando inizia la gazzarra, ci sono anche Enrica Bonaccorti che fa la prostituta e l'allora bionda diciottenne Dalila Di Lazzaro, impegnata in uno striptease casareccio. Uscito nelle sale con il divieto di visione ai minori di 18 anni, abbassato ai 14 nella riedizione del 1984 dopo varie sforbiciate della censura, gira in televisione soltanto quest'ultima versione, priva di circa 10 minuti rispetto alla durata originale.

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