In un Europa vecchia e logora, afflitta dal crimine, serial killer che ammazza ragazzine è braccato da un detective, il quale, per scovarlo, adotta il metodo dell'auto-immedesimazione.
Prima regia di Lars von Trier, controverso regista danese autore di opere discusse e discutibili, per un film piuttosto ingarbugliato, privo di ritmo, assente nel colpo di scena, circondato da aloni di mistero catapultati in dimensioni irreali avvolte da climi funesti. L'elemento primario scaturisce dall'assimilazione tra soggetti agli antipodi tra loro, ma vincolati dallo stesso senso di appartenenza localizzato in un mondo devastato e privo di morale. Attraverso riferimenti alla fantascienza noir (Blade Runner) e regie del passato (Welles, Lynch), un dramma della coscienza installato in una cornice decadentista, rappresentata in stile cupo, pressoché notturno. L'uso del colore, seppia, è indice dell'apocalisse dell'uomo, il solo asse portante del crimine sociale.
DAN - 1984
Regia
Lars von Trier
Sceneggiatura
Lars von Trier
Niels Vørsel Fotografia
Tom Elling Musica
Bo Holten Cast
Michael Elphick
Esmond Knight
Me Me Lai
Jerold Wells
Ahmed El Shenawi
Astrid Henning-Jensen
Track Music
(1.00 - 472 KB wav)
Scena chiave
(Ipnosi)
Festival di Cannes
Lars von Trier: Premio speciale della giuria - Nomination alla Palma d'Oro