STRADA SENZA RITORNO
Street of No Return
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Cantante rock, all'apice della celebrità, commette l'errore di innamorarsi della donna di un boss della mala. Gli tagliano le corde vocali e, ridotto in povertà, è costretto ad aggirarsi per i bassifondi di Lisbona in un lunghissimo girovagare senza meta. Improvvisamente coglie l'occasione per vendicarsi e non se la lascia sfuggire.
Di produzione franco/portoghese in lingua inglese, ultimo film di Samuel Fuller, girato sulla soglia degli 80 anni, senza più la necessaria ambiguità creativa, che lo rese celebre per decenni nell'alveo dei talentuosi registi contemporanei. Una salsa in melò stile noir, appariscente per la messinscena prolungatamente notturna, eccessivamente dark nella figurazione dei personaggi, smisuratamente metafisico nel percorso narrativo spesso compresso sul tema della vendetta accentuata senza termine dalla logica del simbolismo, in richiamo a temi razziali e concussioni dei poteri forti alleati al sistema delinquenziale. Montato a modello di un trailer, attorcigliato e sconclusionato, ma l'ambientazione è perfetta.