BARTON FINK - È SUCCESSO A HOLLYWOOD
Barton Fink
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Nei primi anni '40, commediografo giunto a Hollywood per scrivere il soggetto di un film, è alloggiato in uno squallido hotel, dove fa amicizia con un noto sceneggiatore alcolizzato. Si porta a letto la sua segretaria, ma la mattina dopo la trova cadavere, orrendamente assassinata. Per il giovane, è l'inizio di un incubo permanente.
A differenza di tanti giallo-rosa, dove l'approssimazione è distintivo dei registi, qui gli autori ci sono e la loro mano si vede, nella scrittura e nella regia, pur in un film eccessivamente sopravvalutato e smisuratamente premiato, special modo fuori dagli USA. Commedia nera di umori bizzarri, vero e proprio esercizio di stile, atroce e trascendente, che vuol essere una satira acida, con puntate sul dramma, nei confronti del sistema hollywoodiano degli anni d'oro e sulle loro majors. La storia, alquanto banale, non dice nulla e il film appare presuntuoso nella logica di voler comunicare solo attraverso enigmi, con una prima parte addormentevole e un finale d'impronta surreale ad improvvisa sterzata sul genere, che lascia gli spettatori, a dir poco, interdetti. Ma i fratelli Coen sanno bene come manipolare l'assurdo, gli attori in gran forma centrano i personaggi, i dialoghi sono di gusto e la ricostruzione scenografica appare perfetta.

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