Nominata da un vecchio e ricco industriale erede universale delle sue fortune, avvenente biondona è accusata di aver provocato la morte del suo amante attraverso continue sedute di sesso estremo. In tribunale è difesa da un giovane avvocato che subito si innamora di lei.
Squallido tentativo d'imitazione di Testimone d'accusa (1957, di Billy Wilder con Marlene Dietrich e Tyrone Power), con grossolane intersecazioni a Il caso Paradine (1947, di Alfred Hitchcock, con Gregory Peck e Alida Valli), costruito a scia del successo di Basic Instinct (1992), altro putridume destinato a un pubblico di allupati guardoni. Filmaccio estivo, totalmente privo di intreccio narrativo, che vive sulla miseria interpretativa di Madonna, qui al suo crollo cinematografico, su proposizioni erotiche bovine e situazioni involontariamente risibili. Non c'è pathos né tensione, solo sesso a modello kamasutra. Dalla desolazione generale si salva la colonna musicale di Graeme Revell e rari momenti nei quali agiscono Joe Mantenga e Willem Dafoe. Un salto nel vuoto per Uli Edel, acclamato regista di Cristiana F. - Noi i ragazzi dello zoo di Berlino (1981). Uscito nelle sale italiane con il sottotitolo 'Il corpo del reato'. Nominato in diverse categorie ai Razzie Award (l'anti-oscar riservato alle peggiori prestazioni dell'anno) con premio speciale alla celebre rockstar.
GER/USA - 1993
Regia
Uli Edel
Sceneggiatura
Brad Mirman Fotografia
Douglas Milsome Musica
Graeme Revell Cast
Madonna
Michael Forest
Joe Mantegna
Willem Dafoe
Charles Hallahan
Mark Rolston
Richard Riehle
Julianne Moore