CONFIDENCE - LA TRUFFA PERFETTA
Confidence
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Un truffatore stanga per sbaglio lo sgherro di un boss, il quale per riavere i suoi soldi gli propone un colpo ai danni di un potente uomo d'affari legato alla malavita. Va tutto storto.
Per distaccarsi dalle convenzioni del thriller abituale, la promessa - rimasta tale - James Foley mischia troppo le carte creando un caper movie talmente fittizio, che è persino difficile afferrarne la logica. Eccessivi flash e retrò, accavallati uno con l'altro e l'idea sperimentale di far confluire inizio e fine in una sola dimensione, pongono nell'originalità il caos. Rimandi a miti del passato - la voce del morto in Viale del tramonto e il prologo da La stangata - ed eccessiva estetica nella forma (troppi primi piani), con un montaggio a 1000 all'ora che tritura i personaggi privandoli di una loro identità, sconnettendoli dal soggetto principale, quello del titolo Confidence (amicizia) trascurando così una tematica fondamentale a favore di un ingarbugliato congegno narrativo. Lo stesso Dustin Hoffman - una comparsa, malgrado il suo nome compaia tra i primi nei titoli - si affanna non poco per mostrarsi nell'inusuale parte del "cattivo" di turno. Da rilevare comunque la tecnica di ripresa quasi perfetta, con ogni singola inquadratura che sembra avere un proprio significato. Un peccato perché, pur fuori ruolo, gli attori sono ottimi, l'intrigo è avvincente, ma lo sviluppo lascia molto a desiderare.