IL NOME DEL MIO ASSASSINO
I Know Who Killed Me
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Sequestrata e torturata da un maniaco seriale, giovane ragazza riesce a liberarsi e fuggire. Trovata ai cigli di un marciapiede con un arto amputato, è ricoverata in ospedale dove però asserisce di non essere la giovane che parenti, amici e polizia stanno cercando. C'è una sosia.
Questo non è un film, ma uno sfregio rivolto alla cultura, all'arte, alla passione di chi veramente ama il cinema. Diretto da un idraulico travestito da regista, privo di ritmo, carente di vitalità, becero nella proposizione dei personaggi è, in sostanza, un operazione piatta e dissennata, condita di blu e tesa a procurare fastidio a chi guarda, con cadenze che variano tra dramma, horror, thriller, crime e noir, attraverso un fiacco costrutto narrativo e uno sconsiderato ordinamento tattico. Una baraonda di citazioni da altri film congelano di fatto un prodotto melenso e bieco destinato al pattume, ma che in se detiene orgogliosamente il primato 2007 come peggior film dell'anno, riconosciuto dai Razzie Awards in abbondanti categorie: film, regia, sceneggiatura e per le attrici Julia Ormond e Lindsay Lohan, quest'ultima in doppio ruolo; entrambi veramente patetiche.