LA PROMESSA DELL'ASSASSINO
Eastern Promises
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In Inghilterra, levatrice di origine slava salva la vita di un bimbo appena nato da un parto dove la madre muore. Si mette alla ricerca dei parenti, ma s'imbatte nella mafia russa.
David Cronenberg, tralascia 'l'irregolarità creativa' che lo ha sempre contraddistinto nei suoi lavori precedenti (La mosca, A History of Violence) e realizza un noir intenso, appoggiato alle convenzioni tipiche del thriller minaccioso, ma non per questo privo della capacità espressiva addensata in ambienti foschi e dettata da un ritmo claustrofobico e angoscioso. La minaccia incombente è sempre dietro l'angolo e la struttura narrativa procede linearmente, intricata e concentrata in asse sui quattro personaggi principali, disegnati in una struttura che esalta la fisicità a pieno confronto della violenza, espressa nelle forme visive più agghiaccianti, in ossequio ai disegni correnti che accentuano nella virtualità truculenta il parente stretto dell'attualità. Messinscena londinese stilisticamente perfetta, ottime inquadrature con efficaci primi piani, attori sulle righe. Da seguire la scena di Viggo Mortensen nella sauna. Per i fans di Cronenberg è un bel vedere.