L'ULTIMA MISSIONE
MR 73
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A Marsiglia, in Francia, poliziotto alcolizzato e in preda a turbinosi ricordi del passato, deve difendere una ragazza da un serial killer che uccide donne di varia estrazione sociale e, al tempo stesso, preservarla da un vecchio assassino che sterminò la sua famiglia e che ora, dopo la condanna all'ergastolo è messo in libertà per motivi umanitari. L'impresa dell'agente è ostacolata da alcuni colleghi della sua stessa sezione.
Film tetro come i suoi personaggi, incerto e cupo come il protagonista, rarefatto e grigio nell'atmosfera inquietante che lo circonda. Questo thriller di Olivier Marchand, che prima di approdare al cinema è stato, negli anni '80, poliziotto nel dipartimento antiterrorismo di Versailles, autore anche di un opinabile sceneggiatura scandita da troppi intrecci paralleli, è un assunto di dolore, rinascita, speranza e morte. E' un polar (nuova definizione francese per il noir moderno) di ambientazione continuativamente piovosa, violento, imperniato sulla figura antieroica del poliziotto fallito che non crede in ciò che fa ma compie il dovere per propria logica morale, sviluppato sul tema della corruzione dove nessuno può fidarsi di nessuno e dettato dal pericolo incombente istintivo nell'angoscia di una ragazza che teme il suo carnefice. Girato pressoché in interni, pronuncia di una sensazione claustrofobia dettata dall'immobilismo della macchina da presa, intenta al primissimo piano e alla ricerca interiore dello spirito umano rappresentato da gesti, sospiri, ansie represse. Ottima prova di Daniel Auteuil nel ruolo dell'agente alcolista. Il titolo originale, MR 73, è ripreso dal nome di una pistola simile alla Magnum in armamento alla polizia francese negli anni '70; la stessa, compare solo nella scena finale.