Il suo nome completo era Francesco Rosario Capra. Re della commedia americana, sperimentatore e autore della Screwball Comedy, è unanimemente considerato tra i maggiori registi hollywodiani del periodo classico e tra i pochi (insieme a DeMille, Lang, ecc.) a non aver per nulla risentito del passaggio tra muto e sonoro. Anzi, l'avvento del parlato ha contribuito favorevolmente e con maggior impulso ogni suo lavoro, accreditandolo così tra i più luminosi registi dell'epoca. Italiano di nascita (Bisaquino, in provincia di Palermo), figlio di contadini, nel 1903, a sei anni, emigra con tutta la famiglia negli USA stabilendosi a Pasadena. Dopo gli studi di chimica ingegneristica alla California Institute of Technology, passa da un lavoro all'altro fin quando, per puro caso è assunto, spacciandosi da aspirante regista, come operaio alla Mutual. Dopo una trafila di sette anni, durante i quali scrive sceneggiature per film prodotti dalla Hal Roach, collabora con Mark Sennett e detta gags per i cortometraggi comici di Harry Langdon, nel 1922 debutta da regista con Fultah Fisher's Boarding House, ma per imporsi definitivamente deve attendere ancora quattro anni. Ingaggiato a contratto fisso dalla Columbia, in breve tempo e non senza insuccessi iniziali (Per l'amore di Mike, 1927), il regista, superando tutti i contrasti interni allo studios, riesce ad imporre oltre il talento anche le direttive, portando la major in breve tempo e, grazie ai successi consecutivi, a livelli della MGM, Fox, Warner e Paramount. Oltre a dirigere e sceneggiare i suoi film, in molti casi li produce ed è stato il primo regista a collocare il proprio nome, nella pellicola, accanto al titolo. Di spirito liberale, a tratti moralista, accostato agli ideali roosveltiani, grazie alla lunga collaborazione con lo sceneggiatore Robert Riskin, dall'avvento del sonoro concede il suo eclettismo quasi esclusivamente alla commedia spumeggiante, ricca di humor e, parallelamente, di latente approfondimento sui mali della società, manifestati sempre in forme vaghe accompagnate da situazioni che lasciano intendere un drammatismo di fondo sempre incanalato attraverso un atteggiamento fiducioso, perfettamente interagente all'America della ´grande depressione´. I suoi film, sostanzialmente di vena ingenua e costruiti su ideali umanisti, racchiudono lo spirito del popolo americano pronto alla rinascita. Ogni lavoro si basa sul concetto dell'ingiustizia, spesso espresso su una narrativa rincuorante con finali che concedono linee d'indiscutibile entusiasmo e alta fiducia nel futuro. Si impone come regista al femminile, nel senso pratico del termine, realizzando film dove la figura centrale è quasi sempre rappresentata dalla donna; e in questa demarcazione affina ancor più la padronanza recitativa di star affermate come Jean Harlow, Claudette Colbert e, su tutte, Barbara Stanwyck. Dopo il boom di Accadde una notte del 1934 (record ancora imbattuto con quattro Oscar nelle prime più importanti quattro categorie: film, regia, attore, attrice), inanella uno dietro l'altro film di strepitoso successo come È arrivata la felicità, Orizzonte perduto, L'eterna illusione, Mr. Smith va a Washington e Arriva John Doe, fino a giungere all'apoteosi di La vita è meravigliosa del 1946, probabile suo miglior film e segnale contemporaneo di una verve creativa ormai prossima alla fine. Durante il secondo conflitto mondiale filma documentari bellici di propaganda e, nel mezzo, ha modo di dirigere ancora una commedia brillante di stile macabro-umoristico, anche questa di buon successo, Arsenico e vecchi merletti del 1944. Terminata la guerra, dopo 24 anni di permanenza, lascia la Columbia e fonda, assieme ai registi George Stevens e William Wyler, lo studios indipendente Liberty Films, destinato però, nel giro di pochi anni alla chiusura per fallimento. Negli anni '50, quando il suo mito comincia a tramontare, più che altro determinato dal suo totale scetticismo verso il ´nuovo´, si dedica alla produzione e alla stesura di soggetti, ma ormai senza possedere il piglio di un tempo e soprattutto perché incapace di adeguarsi ad un rinnovamento stilistico nel suo dirigere. Accetta un contratto con la Paramount, ma la casa cinematografica respinge quasi sempre ogni sua proposta, costringendolo infine ad allontanarsi. Dal 1951, si dedica a documentari scientifici per la TV; torna al cinema e conclude la carriera nel 1961 con Angeli con la pistola, remake di un suo antico film del 1933, Signora per un giorno. Nel 1975 scrive un'autobiograifa dal titolo "The Name Above the Title". Sposato a Helen Howell, dalla quale divorzia nel 1927. Dopo cinque anni, si unisce in matrimonio con Lucille Reyburn dalla quale avrà tre figli; tra questi il futuro produttore esecutivo Frank Capra Jr. (Fuga dal pianeta delle scimmie, Provaci ancora Sam).
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