Il suo nome completo era George Dewey Cukor. Affermato regista della commedia americana; uomo di grande cultura e tra i pochi, veri autori della Hollywood classica. Su di lui si è costruita la leggenda del più famoso "regista di attrici", avendo diretto più volte star affermate come Greta Garbo, Audrey Hepburn, Ava Gardner, Joan Crawford, Lana Turner, Marylin Monroe e, su tutte, Katharine Hepburn. Tale mito è riscontrabile nei titoli presenti nella sua filmografia, quasi tutti esposti al carattere femminile delle varie vicende. Tuttavia, non si può sottovalutare l'aspetto maschile dell'attore; anche in questo caso, molti, tra i grandi dello schermo, passati sotto le sue direttive, hanno sempre fornito prove di notevole adattamento a generi per loro lontani; basti ricordare le performance ottenute sotto la sua guida da parte di Robert Taylor, James Mason, Ronald Colman, Charles Boyer, Cary Grant, Spencer Tracy e moltissimi altri. Il genere forte del regista newyorkese è rappresentato senza dubbio dalla commedia, essa sia, musicale, sofisticata o caratterizzata da problematiche sociali. Da famiglia benestante d'origini ungheresi, compie gli studi di avvocatura alla DeWitt Clinton High School di New York, ma la passione per il teatro lo porta ben presto ad abbandonare un percorso gią segnato da suo padre (procuratore distrettuale di New York) per intraprendere la carriera artistica. Nel 1919, a Broadway, è responsabile della compagnia 'The Better ´Ole´ e, dal 1920 al 1927, dirige personalmente attrici come Ethel Barrymore, Jeanne Eagels, Bette Davis e Laurette Taylor. Due anni dopo si avvicina al cinema da dialogista e nel 1931 firma un contratto con la RKO, dove vi rimane per breve tempo. Il primo successo arriva con Piccole donne, film che in gran parte salva lo studios dal fallimento. Con un crescente consenso di pubblico e critica, nel giro di pochi anni arriva la celebrità attraverso film di gran riscontro: da Il diavolo è femmina a Margherita Gauthier, da Incantesimo a Donne e Il pranzo alle 8. David O´ Selznick gli affida l'iniziale regia di Via col vento (1939), per poi levargliela sulle pressanti richieste di Clark Gable, il quale accusava il regista di dedicare troppo spazio a Vivien Leight, trascurando gli altri. Negli anni '40 si conferma con Scandalo a Filadelfia, Non tradirmi con me e La costola di Adamo; ma nel periodo, è attivo anche in altri generi, nel dramma con Edoardo, mio figlio e nel noir con Volto di donna, Angoscia e Doppia vita. Nel decennio successivo trionfa con Nata ieri e Vivere insieme; dalla metà degli anni '50 sposta la sua attenzione verso il musical (È nata una stella) e attraverso questo genere arriva nel 1964, My Fair Lady, trai suoi film più famosi. Nel 1957, dirige anche un kolossal storico, Sangue misto, dove una latente componente sessuale è esposta in maggior ragione dell'analisi storica. In molti suoi lavori la trasgressione e la rappresentazione sessuale, seppur timida a paragone dei tempi correnti, diventano costanti fisse; per questo motivo, diversi suoi film sono stati letteralmente massacrati in fase di montaggio da produttori che si occupavano più di difendere un'ambigua moralità, piuttosto che salvaguardare opere di grande prestigio. Irrimediabilmente perse intere sequenze ´strappate´ da È' nata una stella o Il diavolo in calzoncini rosa. In avanti con gli anni, sempre lucido e attivo, dirige da par suo nel 1972 In viaggio con la zia e chiude alla grandissima, filmando nel 1981 a 82 anni suonati, Ricche e famose. Omosessuale non dichiarato, pur di continuare a fare il regista, unica, vera, passione della sua vita, ha dovuto subire nel corso della carriera una serie infinita di umiliazioni.
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