Il suo vero nome era Farkasfawi Sâsvari Tóthfalusi Toth Endre Antai Mihály. Regista e sceneggiatore, nativo dell'Austria-Ungheria (oggi territorio rumeno), trasferitosi in America nel 1942 per sfuggire alle invasioni naziste in Europa. Studia legge alla Reale Università di Budapest e ben presto, appassionato di cinema, sviluppa esperienze sui set ungheresi dove agisce come assistente di regia in quattro film per poi, nel 1939, dirigerne personalmente cinque. Nel 1940, prima di trasferirsi in Inghilterra, ha modo di filmare, avventurosamente, l'entrata delle truppe germaniche nella conquistata Polonia. In Gran Bretagna cura la seconda unità in Il libro della jungla, prodotto dalla London di Alexander Korda, suo connazionale. Trasferitosi a Hollywood, si lega con contratto alla Columbia e opera prima da sceneggiatore e poi da regista per film popolari ma sempre improntati da vene drammatiche come nel caso dei noir Acque scure e Tragedia a Santa Monica o dei drammi Nessuno sfuggirà, Disonorata e Furia dei tropici. Per De Toth l'importanza del fattore visivo è imprescindibile in ogni lavoro. Il significato espressionista, anche banale, di un singolo elemento, racchiude in senso figurato l'intero motivo conduttore della pellicola. Uno stile personale e avvenirista che lo premia anche nella fase successiva della sua carriera, quando rivolge l'attenzione al b-western, genere sottovalutato ma che esprime in talune circostanze la vera genuinità di un prodotto ricavato con pochi artifici e spesa al minimo nel cast. Proprio negli anni '50 si evidenziano i migliori lavori del regista in ambito western, con Il cavaliere del deserto, L'assedio di fuoco, Notte senza legge, Nuvola nera, La maschera di fango e altri spesso interpretati dall'attore più prolifico in questo settore, Randolph Scott. Sempre nel decennio in corso è autore di film che spaziano tra il crime (La città è spenta, Quando la bestia urla) e l'horror dove, con La maschera di cera mettr in piedi l'archetipo del cinema tridimensionale e ottiene, al tempo stesso, grande popolarità. Negli anni '60 si perde in produzioni italiane di basso profilo, attraversate da peplum di fattezza sconcia come I mongoli e Oro per i Cesari. Con I sette senza gloria del 1968 firma l'ultimo suo lavoro di una certa rilevanza; poi il ritiro, ma temporaneo poichè nel 1987 torna alla regia per l'ultima volta nello sconclusionato horror Terror Night, realizzato per il circuito video. Nel 1962 e nel 1978 è stato regista della seconda unità, non accreditato, rispettivamente per i kolossal Lawrence d'Arabia e Superman. Sposato all'attrice Veronica Lake, che dirige personalmente in La donna di fuoco e Furia ai tropici (tre figli, Michael, Elaine e Diana). Dopo il divorzio si unisce in matrimonio a Marie Louise Stratton (2 figli, Michelle e Nicolas) e a seguito dell'ulteriore separazione sposa Ann Green, con la quale rimarrà sino alla fine della propria esistenza.
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