Il suo vero nome era Joseph Aloysius Dwan. Con David W. Griffith e Cecil B. DeMille rappresenta il pionierismo del cinema americano. Regista della frontiera, appassionato del western, con circa 400 regie (e collaborazioni per oltre 1850 film), compresi corto e lungometraggi, è tra i più prolifici registi del periodo classico e non solo. Ha attraversato 50 anni di storia cinematografica, partendo dai preludi del silent-movie fino a sperimentare le moderne tecnologie derivanti dal Technicolor. Concreto dietro la macchina da presa, attento osservatore del vuoto esterno che spesso circuisce in assemblaggio alla sequenza, possiede uno stile eterogeneo e nel soggetto è capace di sfoggiare lampanti e improvvise esternazioni così come ridurre la sintesi a livelli di principio filantropico. Si trasferisce dal Canada a Detroit e Chicago, dove studia ingegneria presso la Catholic University Notre Dame nell'Indiana. Laureatosi, esegue il progetto della lampada a vapore, che collauda nel cinema presso gli studi della Essanay. Inizialmente assunto come ricreatore di scenari, passa alla sceneggiatura e quindi alla regia, dove produce in buona parte i film da lui diretti. Dopo i corti negli anni '10 a una bobina realizzati per lo più in chiave western per la American Film Company, nel 1913 passa alla Universal per filmare il suo primo lungometraggio, Richelieu. Con Griffith è supervisore di scena per Intollerance (1916) e gira Robin Hood (1922, con Douglas Fairbanks) e La maschera di ferro (1929). Dalla metà degli anni '20 alterna le sue prestazioni per vari studi con particolare impegno verso la Fox dove vi rimane fino al 1941; qui ha modo di dirigere Gloria Swanson in molti film, tra i quali, Maschietta, Zazà, Tetromania. Con l'avvento del sonoro appare inizialmente sorpreso; i contenuti esulano dalle sperimentate riprese che tutto dicono senza parlare, ma allineandosi al nuovo sistema riesce comunque a rimanere nella breccia e proprio negli anni '40 ottiene i maggiori successi, con Zoccoletti olandesi, I tre moschettieri, Gli indomabili, Fiore selvaggio, fino ad arrivare al suo massimo traguardo professionale nel 1949 con Iwo Jima, deserto di fuoco. Negli anni '50, disponendosi alle produzioni a basso costo di Benedict Bogeaus, realizza tutta una serie di b-movie di non particolare efficacia, anche se in alcuni di questi, sul genere western (Stirpe maledetta, 1957), lascia comunque il segno. Chiude nel 1961 con un bel film di fantascienza ricco di effetti speciali, Most Dangerous Man Alive. Si ritira a vita privata e muore per cause naturali a 96 anni, nel 1981. Inizialmente sposato all'attrice Pauline Bush; alla morte di lei si è unito in matrimonio con un'altra attrice, Marie Shelton, scomparsa nel 1954.
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