Il suo vero nome era Elia Kazanjoglou. Proveniente dal teatro, di concezione progressista (anche politicamente), si afferma nel cinema come regista d'attori e, da attento curatore della messa in scena, di storie improntate sul sociale con particolare riferimento ai temi dell'immigrazione e delle lotte operaie. Nasce in Turchia a Costantinopoli (oggi Istanbul) in pieno sultanato ottomano; a 5 anni segue il padre, commerciante di tappeti, in USA e qui vi si stabilisce assieme alla famiglia. Compie gli studi d'obbligo al Mayfair Shool di New York diplomandosi poi al Williams College di Williamstown. Attratto dal teatro, si specializza presso la School of Drama di Yale e nei primi anni '30 entra nella compagnia del Groupe Theatre di Lee Strasberg. Qui ha modo di accostare la sua ideologia con quella del gruppo, entrambe basate su concezioni riformiste e innovatrici. S'iscrive al partito comunista e dalla gavetta (assistente, curatore di scena, attrezzista) esordisce da attore per arrivare poi alla regia. All'inizio del decennio successivo, fa il suo esordio da regista a Broadway e nel 1945, sotto contratto con la Fox, passa al cinema. Si afferma attraverso il noir Boomerang, l'arma che uccide e il ´politico´ Barriera invisibile, ma soltanto nel 1950, con il nero Bandiera gialla, riesce a mettersi in grande evidenza, proponendosi come tra i più quotati registi d'avanguardia. L'anno successivo realizza Un tram che si chiama desiderio, che nel 1947 aveva già rappresentato in teatro. Nel 1952, è accusato d'attività antiamericane dalla commissione d'inchiesta presieduta dal senatore Joseph McCarthy. Incredibilmente, sul banco degli accusati ritratta le sue convinzioni politiche, fa il nome di colleghi comunisti e in una dichiarazione pubblica elogia il patriottismo americano contro le ´forze avverse´. Lasciato libero di lavorare, continua nella sua opera sociale attraverso film d'impronta collettiva, senza più quel bagaglio intellettuale che lo ha sempre contraddistinto. Firma Viva Zapata!, autobiografia del rivoluzionario messicano e nel 1954 realizza il suo film più importante, Fronte del porto, autentica denuncia sull'assenza dello stato di diritto nei confronti dei lavoratori portuali e sulle concussioni tra sindacato, poteri malavitosi e polizia. Con La valle dell'Eden del 1955, Kazan restituisce al cinema una verve poetica compressa sul tema della ribellione giovanile di quegli anni. Negli anni sessanta filma Fango sulle stelle, Spendore sull'erba e America, America - Il ribelle dell'Anatolia e Il compromesso; tutte opere di forte richiamo realistico. Nel corso della carriera si è avvalso di interpreti notevoli come Marlon Brando (da questi poi ripudiato), James Dean (morto prematuramente), Karl Madlen Natalie Wood e Warren Beatty, tutti provenienti dall'Actor's Studio. Ha influenzato e molto le generazioni di registi e attori a seguire, che da lui hanno spesso ripreso quello stile sorretto dall'ambiguità naturalista doppiato in forme miste di rappresentazione. Sposato tre volte con due divorzi: Molly Day Thatcher (4 figli), Barbara Loden (2 figli, tra i quali Nicholas, sceneggiatore) e Frances Rudge.
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