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Il suo vero nome era Lester Anthony Minnelli. È il creatore del musical moderno, basato più sullo spazio, inteso come raggio di ripresa, piuttosto che su pompose scenografie, ma ugualmente ricco di appunti epidermici, con immensa dovizia del particolare e dell'eleganza. Un espressionismo di base da cui molti grandi del genere (Stanley Donen e Gene Kelly), tentarono di allinearsi senza però raggiungere la massima perfezione impressa dal regista americano. Da famiglia di attori giramondo - prese il nome d'arte da suo padre Vincent - emerge sui palcoscenici di Broadway ottenendo subito notevole popolarità. Attraverso Arthur Freed, la Metro-Golden-Mayer lo mette sotto contratto, dove realizza musical di grande successo con Incontriamoci a Saint Louis (1944), Il pirata (1948), Un americano a Parigi (1951), Spettacolo di varietà (1953), Brigadoon (1954), fino a raggiunger il culmine nel 1958 con il premiato Gigi, vincitore dell'Oscar come miglior film dell'anno. Ma il regista non si accontenta di dirigere film di esclusiva impronta musicale; realizza così una serie di lavori spesso accorpati alla commedia e al dramma; nei due generi si fa apprezzare per Madame Bovary, Il padre della sposa, Il bruto e la bella, La tela del ragno, Brama di vivere, Qualcuno verrà, A casa dopo l'uragano, Due settimane in un'altra città, I quattro cavalieri dell'Apocalisse, tutti di grande successo. La sua vera forza è di imprimere nel film una personale creazione dell'arte, immedesimando sempre il soggetto su un personaggio centrale da cui riesce a trarre tutti gli aspetti introspettivi e psicologici. Nel 1976 dirige il suo ultimo film, Nina, interpretato dalla figlia Liza e da Ingrid Bergman. Muore di Alzheimer nella sua casa di Beverly Hills. Sposato quattro volte con tre divorzi alle spalle; dall'attrice Jury Garland (dalla quale è nata Liza Minnelli) a Georgette Magnani (1 figlio), Denise e Lee Anderson. |
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OSCAR
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