Il suo vero nome era Robert Rosen. Di idee liberali molto vicine all'ala radicale di sinistra, iscritto per breve tempo al partito comunista, una scelta che lo porta sui banchi d'accusa del tribunale maccartista, dove rifiuta di coinvolgere colleghi suoi amici e automaticamente, escluso dal giro di Hollywood, per lavorare è costretto all'esilio europeo. Regista e prima ancora acuto sceneggiatore e soggettista, la carriera di Rossen, pur breve e ridotta a soli dieci film (prematuramente scomparso quando probabilmente avrebbe potuto dare ancora molto al cinema), tutti modellati secondo il suo pensiero progressista, ben attento alle argomentazioni collettive. Studia alla New York University e terminati i corsi, grazie all'aitante struttura fisica, entra nel mondo della boxe da pugile professionista. La carriera sportiva non dura molto; si dedica al teatro dove scrive soggetti e in molti casi cura la produzione. Sul finire degli anni '30 è ingaggiato dalla Warner Bros. come sceneggiatore. Firma scritp importanti per film noir, drammatici e bellici (Le cinque schiave, Vendetta, Il lupo dei mari, Salerno ora X, Lo strano amore di Marta Ivers, Furia nel deserto) per registi affermati come Curtiz, LeRoy e Milestone. Nel 1947 esordisce alla regia con il cupo A sangue freddo, analizza lo spietato mondo pugilistico attraverso Anima e corpo e due anni dopo è autore del pungente Tutti gli uomini del re, spietata analisi sulla corruzione politica, che gli procura i primi guai con la commissione delle attività ´anti-americane´ nel cinema. Dopo un periodo di ferma, trasferitosi in Europa, dirige due film: l'italiano Mambo interpretato da Silvana Mangano e Vittorio Gassman e il kolossal Alessandro il grande, da lui stesso scritto e prodotto, dove analizza più che gli eventi storici la divisione del potere tra i forti. Riabilitato, torna negli USA, ma la verve polemica iniziale sembra svanita. Dirige Cordura, semi-western intrecciato da forme psicologiche, ma nel 1961 realizza il suo capolavoro, Lo spaccone, con l'immensa interpretazione di Paul Newman, film di atmosfere tenebrose incentrato sul refrattario giro delle scommesse che gravitano all'interno del mondo del biliardo. Nel 1964 gira Lilith, lavoro di intelaiatura introspettiva ricca di simbolismi, accuratamente preparato e che aveva dato idea di una nuova rinascita intellettuale da parte del regista, che però due anni dopo, nel 1966, muore improvvisamente a un solo mese di distanza dal suo 58simo compleanno.



Lilith
(1964)
Lo spaccone
The Hustler (1961)
Cordura
They Came to Cordura (1959)
L'isola nel sole
Island in the Sun (1957)
Alessandro il grande
Alexander the Great (1956)
Mambo
(1954)
Fiesta d'amore e di morte
The Brave Bulls (1951)
Tutti gli uomini del re
All the King's Men (1949)
Anima e corpo
Body and Soul (1947)
A sangue freddo
Johnny O'Clock (1947)




NOMINATION ALL´OSCAR
Tutti gli uomini del re (regia, sceneggiatura)
Lo spaccone (film, regia, sceneggiatura)


GOLDEN GLOBES (USA)
Tutti gli uomini del re (film - Golden Globes)


FESTIVAL DI VENEZIA (ITA)
Tutti gli uomini del re (film - nomination)












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Kolossal a confronto - Made in Italy - 2002