George Sidney è da considerare insieme a Vincente Minnelli e Stanley Donen, tra i massimi artefici del musical targato M-G-M, studios nel quale ha costruito ed evidenziato la sua carriera. Figlio della musicista Hazel Mooney e nipote dell'omonimo zio, attore del muto, già negli anni '20, da bambino, è attore figurante in diversi western. Compie la lunga trafila che lo porta dal 1937 al 1941 alla regia di una ventina di cortometraggi a una e due bobine, dove si distingue per lo stile scattante, sontuoso e spettacolare, in piena linea d'intenti con la casa produttrice. È proprio con questi short-comedy-musical che si mette in luce al grande pubblico, special modo attraverso il documentari Quicker'n a Wink (1940) e Of Pups and Puzzles (1941), entrambi vincitori dell'Oscar. È logica conseguenza che, dal 1942, Sidney inizi l'attività di director per lungometraggi a soggetto fisso. In questo settore, il regista evidenzia ancora di più le sue capacità realizzative e nel giro di pochi anni è al vertice della notorietà. Gira La parata delle stelle (1943), dirige Esther Williams in Bellezze al bagno (1944), Gene Kelly in Due marinai e una ragazza, Frank Sinatra (e ancora G. Kelly) in Canta che ti passa (1945) e Judy Garland in Le ragazze di Harvey (1946). L'esperienza acquisita nel genere lo porta a centrare l'obiettivo con incredibile continuità, che gli consente di accrescere fama per se stesso e lauti guadagni per la major. Sempre al servizio delle esigenze produttive della M-G-M, filma due lavori agli antipodi del genere da lui preferito e la differenza si nota, attraverso il propagandistico film ambientato sulla guerra fredda Danubio rosso (1949) e il kolossal La regina vergine (1953), commissionatogli in ricorrenza dell'anniversario della regina Elisabetta I. Tra la fine degli anni '40 e l'inizio dei '50, rafforza ancor più le sue capacità di adattare il musical in qualsiasi contesto. Dopo lo strepitoso successo del 1948 con I tre moschettieri, funambolica esposizione dell'avventura legata alle acrobazie di Gene Kelly, firma Anna e il fucile (1950), divertente parodia del western e Scaramouche (1952), altro cappa e spada di notevole intensità visiva grazie all'uso movimentato della telecamera, con la famosa e lunga scena del duello finale tra Mel Ferrer e Stewart Granger ricca di scatto, brio e trovate ingegnose; probabilmente la migliore sequenza di un duello di spada girata nel cinema. Dal 1956 passa alla Columbia quando ormai la vena creativa sembra ormai destinata al capolinea. Nel 1956 realizza il melodramma Incantesimo, il dramma Un solo grande amore (1957), la commedia Le astuzie della vedova (1963) e altri musical, decorosi, ma che non possiedono la verve di un tempo, come nei casi di Pal Joey, Viva Las Vegas (con Elvis Presley) e Half a Sixpence del 1967, sua ultima fatica. Malato di tumore, muore a 85 anni, nel 2002. Si è sposato tre volte, senza figli, con un divorzio e sempre con attrici: primo matrimonio, fallito, con Lillian Burns, si è poi risposato con Jane Robinson, deceduta nel 1991 anno in cui si è unito a
Corinne Cole.
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