Cineasta inglese trasferitosi negli USA sul finire degli ani '20. Eccellente regista di stile eclettico, espressionista e allo stesso tempo abile curatore della qualità visiva, sensibile alla plasticità d'immagine, sempre messa a punto dalla coerenza degli scenari e dei trucchi. La sua pur breve ma egregia filmografia è costruita su temi consolidati da forme naturali, fortemente drammatiche e predisposte in variazioni che legano concetti derivanti dalla guerra, dal torbido e dal timore verso l'inconscio. Cresciuto nella povertà quasi assoluta, si arruola nell'esercito, partecipa alla Prima Guerra Mondiale e catturato durante una missione, è fatto prigioniero dagli austriaci e rinchiuso in una prigione tedesca. Terminato il conflitto riesce a laurearsi presso la Dudley School of Arts and Crafts dove trova la giusta ispirazione verso il teatro. Dopo varie esperienze da attore e scenografo passa alla regia; dirige la commedia ´Journey's End´ di Robert Sheriff, spettacolo che ottiene ottimo successo in Inghilterra evidenziato anche in America, dove è chiamato per l'analogo allestimento a Broadway. Il passo verso il cinema risulta brevissimo; approda alla Universal e dirige subito la versione cinematografica del dramma bellico presentato in teatro e l'anno successivo appronta i dialoghi e gira alcune scene di Gli angeli dell'inferno. Successivamente filma La donna che non si deve amare, tratto da un testo teatrale di Robert Sherwood, primo di un trittico rifatto due volte dalla M-G-M nel 1940 e 1956 con il titolo Il ponte di Waterloo. Nel 1931 dirige Frankenstein, film di grandissima risonanza soprattutto per l'impatto spaventoso che riesce a creare nel pubblico di allora, non abituato al cinema horror parlato predisposto da trucchi ed effetti speciali. Interpretato da Boris Karloff, il film, classico del genere, inaugura il filone fantasy-horror, fiore all'occhiello della Universal per oltre un ventennio. Nello stesso anno lo studios crea, ad arte, una sorta di contrapposizione con Dracula, sempre prodotto dalla Universal, diretto da Tod Browning con Bela Lugosi nel ruolo del conte vampiro. L'enorme clamore derivato dal successo internazionale del film, produce automaticamente un sequel nel 1935 con La moglie di Frankenstein, lavoro di straordinario virtuosismo tecnico che Whale dirige in maniera ancora più maniacale, grazie all'eccellente allestimento di scene e costumi e la straordinaria interpretazione di Elsa Lanchester. Nel mezzo, il regista gira altri due film sempre improntati sul tema del terrore, Il castello maledetto (1932) e L'uomo invisibile (1933), questo destinato a diventare nel tempo autentico cult-movie. Lo studios continua a pretendere da Whale sempre film marcati dal terrore, ma il regista preferisce agire in altri campi dove riesce ugualmente ad affermarsi, specialmente con il thriller La vecchia casa buia (1932), il noir Notte d'oblio e l'avventuroso Inferno verde (1940). Le continue divergenze con i produttori e, soprattutto, la sua dichiarata omosessualità seguita da una vicenda di legame gay (tabù per l'epoca) lo spingono a ritirarsi definitivamente da ogni attività cinematografica. Si dedica alla pittura e, nel 1957, muore improvvisamente, annegato nella piscina della sua villa in circostanze un pò torbide e mai chiarite. Su di lui sono state scritte numerose opere biografiche, special modo in riferimento al suo modo di vivere la condizione omosex.
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