Titolo originale:
My Own Private Idaho

Anno:
1991

Nazionalità:
USA

Produzione:
New Line Cinema

Genere:
Drammatico

Durata:
1 ora e 44 minuti

Divieto:
Minori di 18 anni

Premi:
Festival di Venezia
(River Phoenix: Coppa Volpi miglior attore - Gus Van Sant: Nomination al Leone d'Oro)
Gus Van Sant   
title screen

Regia:
Gus Van Sant

Cast:
River Phoenix, Keanu Reeves, Monica Parker, James Russo, William Richert, Rodney Harvey, Grace Zabriskie, James Caviezel

Sceneggiatura:
Gus Van Sant
(dalla tragedia di William Shakespeare)

Fotografia:
John J. Campbell e Eric Alan Edwards

Musica:
Bill Stafford


Due ragazzi di vita, il primo alla ricerca della madre, l'altro in rivolta contro il padre ricco e potente, deviati dalla droga e da connessioni malavitose, si prostituiscono con uomini e donne, percorrono chilometri, non rendendosi conto di gettare i migliori anni sui marciapiedi delle metropoli. Uniti nel destino, si innamorano uno dell'altro; poi giunge l'inevitabile divisione: uno soccombe, l'altro trova il vero amore in una ragazza romana.
Dal primo atto dell'Enrico IV di William Shakespeare, Gus Van Sant trova la sua fonte nel personaggio del Principe Hal (futuro Enrico V), attraverso il quale disegna il prostituto (Keanu Reeves) e da lui una storia incentrata su due ragazzi di vita, espressa in forme razionali, visivamente realista, descritta con forza d'animo e delicatezza in tre concetti vincolanti: stima dell'amicizia, odio-amore, inevitabile addio. In una sorta di versione off-Hollywood, malgrado la messinscena ambientata sulla strada, al di fuori degli schemi e delle convenzioni sociali, è un film che risulta meno anticonformista di quel che vuole apparire; esprime le incertezze, incalza la rivolta, esalta la complicità, trova sfogo nella polemica sociale. A tratti poetico, imprime spazio nel mondo omosessuale, sognatore e sconsolato, in virtù di un'interiore psicologia avvicendata, grazie a una creatività per nulla convenzionale. Tra i primi prodotti del filone omosessuale, è ad oggi considerato tra i migliori cult gay movie della storia recente. Titolo italiano ridicolo.



Lo scandalo
Pur non mostrando immagini improprie o situazioni tali da far gridare allo scandalo, il film causò ugualmente scalpore, a partire dalla Mostra Cinematografica di Venezia, soprattutto in considerazione del fatto che il contenuto prevaricava il distinguo delle classi sociali. Il maggior fastidio provocato ai ben benpensanti dell'epoca, fu il sunto di una storia che narrava, senza alcun ostacolo, la passione angosciosa di due ragazzi di vita, senza dimora e famiglia, soprattutto non efebici, quindi facilmente identificati o assimilati alla corrente (e corretta) collettività, da sempre considerata ´normale´. Inizialmente, per il soggetto potenzialmente controverso, nessuno studios accettò l'impegno di produzione e solo dopo un anno la New Line Cinema accettò la proposta. Lo stesso Gus Van Sant fece opera di convincimento personale ai due attori, River Phoenix e Keanu Reeves, inizialmente restii ad accettare i ruoli, consegnando personalmente nelle loro case il copione del film, senza l'ausilio dei loro agenti. La censura non mise mani, poichè non c'era nulla da tagliare o alleggerire, ma per il forte tema trattato stabilì il divieto ai minori di 18 anni; imposizione che si rivelò, come vero e unico scandalo.

Clamore dello scandalo:  

(Minimo: Medio: Massimo: )



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original poster
(Video Clip)
Original Track Music

(1.00)


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Kolossal a confronto - Made in Italy - 2002