Il malvagio e sadico barone Kurt Menliff, innamorato della cognata Nevenka, moglie di suo fratello, torna al castello per riprendere a maltrattare la donna che ama. Ucciso a pugnalate, torna come spettro per percuotere Nevenka, la quale, convinta che non sia morto, continua ad odiarlo ma allo tempo stesso è smaniosa di ricevere le sue frustate sulla schiena. Ormai con la mente fuori dalla logica, Nevenka assiste all'assassinio progressivo dei membri della famiglia, fin quando, decisa ad ucciderlo, si pugnala da sola.
Mario Bava, che qui si firma John M. Old, affida al fascino dell'ambientazione la morbosità del racconto, impresso in un andamento lentissimo dal quale l'atmosfera gotica (punto di riferimento in quasi tutti i suoi film) si dispone ambigua alleata della perversione sadomaso, esplicitamente rappresentata, nella concretezza, come vera natura del rapporto tra amore e odio. Costato poco, girato prevalentemente in interni, con la cripta ricostruita in studio, si avvale della presenza di Christopher Lee, esperto nel genere e della pił che mai sexy Daliah Lavi. La sceneggiatura traballa, i dialoghi appaiono scontati e la narrazione, disarticolata, ben presto si trasforma in un sonnifero per il povero spettatore, qua e là svegliato dello schioccare della frusta.
Lo scandalo
Uscito nelle sale con prima il 29 Agosto 1963, dopo circa due mesi, esattamente Giovedi 17 ottobre 1963, fu tolto dai cinematografi con la seguente sentenza: "La Procura della Repubblica di Roma, dispone, con ordinanza immediata, il sequestro del film 'La frusta e il corpo' in tutto il territorio nazionale e, della suddetta pellicola, ne proibisce l'esportazione all'estero poiché, in violazione alla norma degli articoli 520 e 529 del Codice Penale, contiene alcune scene che fanno riferimento a degenerazioni ed anomalie del comune senso del pudore". Analogamente al provvedimento, fu sequestrata anche la locandina, mai più riproposta, dove Daliah Lavi si mostrava con la schiena nuda segnata a sangue dai numerosi colpi di frusta. In seguito, nuovamente sottoposto a revisione per il visto della censura, fu rilasciato dietro divieto di visione ai minori di 14 anni, taglio censorio di 4 minuti di scene raffiguranti: 1) in una spiaggia, alcune frustate inflitte da Cristopher Lee sulla schiena di Daliah Lavi 2) la protagonista, legata a letto, è sofferente per le ferite ricevute 3) l'improvvisa materializzazione di un fantasma 4) primi piani di resti scheletrici all'interno della cripta 5) la decomposizione di un cadavere. Falcidiato anche all'estero: in Francia, vietato ai minori di 18 anni, fu ugualmente sequestrato e non riproposto fino al 2011 per la tv, anche qui pesantemente tagliato, in Germania, vietato ai 18, fu bandito dalle sale fino al 2005, in Sud America vietato ai minori di 16 anni con identici tagli della versione italiana; non ottenne rating in Australia e negli USA, l'edizione maggiormente tagliata, portata a 1 ora e 18 minuti con ben 14 minuti di tagli, analoga a quella inglese, che inizialmente lo classificò X, soltanto in seguito vietato ai minori di 15 anni, anche per il formato video.