La paloma (1916) I Will Repay (1917) The Menace (1918) The Broadway Bubble (1920) Island Wives (1922) Black Oxen (1923) Love's Wilderness (1924) Amore di domani / I gigli della selva (1924, Lilies of the Field) Infatuation (1925) Syncopating Sue (1926) Into Her Kingdom (1926) The Lady in Ermine (1927) Eden Palace (1928, The Garden of Eden) Crepuscolo d'amore (1928, Outcast) Trafalgar (1929, The Divine Lady) Prisoners (1929) Amore di domani / I gigli della selva (1930, Lilies of the Field) Back Pay (1930) Lily Christine (1932) Paradise Alley (1962)
Il suo vero nome era Corinne Mae Scott Griffin. Attrice e produttrice americana del cinema muto, interprete di valore mai pienamente espresso, glaciale eroina del melodramma, ma incapace di ripetersi nel sonoro, costretta al ritiro dall'avvento del cinema parlato, a soli 38 anni di età. Altezza media, mora, di gran bellezza al naturale, dotata di incredibile fascino, soprannominata Lady Orchid (dama orchidea), come da prassi dell'epoca attrezzata in uno stile di recitazione teatrale e artificioso, all'apice della celebrità per tutti gli anni '20, tuttavia presente in un solo genere per film edificati a sua immagine, utilizzata in personaggi standard, spesso diretta da registi ordinari privi di slancio creativo. Texana, nasce nel 1894 (alcune fonti sostengono sia nata nel 1899) da famiglia medio-borghese appartenente alla comunità religiosa metodista (che lascerà per abbracciare la fede cattolica romana) e dopo gli studi d'obbligo e il diploma conseguito alla Sacred Heart Convent di New Orleans, nella vicina Louisiana, contro il parere del padre, attratta dalle scene artistiche, inizia a esibirsi da ballerina classica in alcune rappresentazioni locali. Appena ventenne, sedotta dal cinema, si trasferisce a New York e nel 1916 firma un contratto con la Vitagraph (in seguito passerà alla First National) che la fa esordire nello short La paloma. Nello stesso anno, tra corto e mediometraggi lavora in 14 film e nel 1917 ottiene il primo ruolo da protagonista nel lungometraggio I Will Repay. Per diversi anni, lavora a ritmi sostenuti in produzioni oggi sconosciute ma all'epoca di grande richiamo e nel 1923 riceve i primi, ottimi consensi di pubblico e critica per la sua interpretazione in Black Oxen. Nel 1924, offre prova notevole nel dramma Amore di domani (o I gigli della selva), ruolo che riprenderà nell'analogo remake sonoro del 1930. Ormai ai vertici del divismo, si distingue in Eden Palace, Crepuscolo d'amore e nel 1929 è candidata all'Oscar per Trafalgar. Quando il silent-movie volge al declino, non riesce ad adeguare al cinema parlato il proprio metodo di interpretazione. Gira tre film sonori, Amore di domani (1930), Back Pay (1930) e nel 1932 Lily Christine, sua ultima apparizione sul grande schermo, seppur trent'anni dopo sarà richiamata per un ruolo secondario nel melodramma a basso costo Paradise Alley (1962), autentico flop al botteghino. A seguito del ritiro, appare in tour teatrale per la piéce ´Design for Living´; poi si dedica con enorme profitto all'imprenditoria immobiliare, soprattutto in California, dove investe i lauti guadagni ottenuti in carriera e negli anni '70 è classificata come la donna più ricca degli Stati Uniti, con patrimonio stimato in oltre 150 milioni di dollari. Repubblicana, offre il suo contributo alla politica, sostenitrice alla carriera di Richard Nixon, amichevolmente legata al discusso capo della FBI J. Edgar Hoover. Fine letterata, è autrice di numerosi romanzi, ben undici; tra questi, si ricordano le pubblicazioni del best-seller "My Life with the Redskins" e del libro di memorie "Papa's Delicate Condition". Durante la carriera di attrice, è stata anche produttrice di una dozzina di film muti, in larga maggioranza da lei interpretati. Nel 1960, gli fu dedicata la stella alla Walk of Fame per il contributo offerto all'industria del cinema muto. Muore per infarto nel 1979, a 84 anni di età. Sposata quattro volte con tre divorzi e un annullamento; prima unione con l'attore e regista Webster Campbell, poi con il produttore Walter Morosco, in seguito con George Preston Marshall, proprietario della squadra di football Washington Redskins, in ultimo con l'attore teatrale e televisivo Danny Scholl, matrimonio annullato dopo 33 giorni su istanza presentata dall'attrice, la quale portò dinnanzi al giudice la tesi secondo la quale non era lei la Corinne Griffith diva del muto, ma la sorella più giovane, che aveva preso il posto della più affermata parente deceduta da anni. Una querelle ai limiti del pazzesco, comunque vincente al punto che il matrimonio fu annullato. Questa stramba vicenda diede modo allo scrittore Tom Tryon di pubblicare nel 1976 il romanzo breve "Fedora", dal quale il regista Billy Wilder ne fece l'omonimo film, per strana coincidenza uscito nelle sale nello stesso anno della morte dell'attrice. Dai quattro matrimoni non ha avuto figli naturali, ma ne ha adottati due, Pamela e Cynthia. Nella vita, è stata amante degli attori Clark Gable e Robert Caroll Nye, del regista Webster Campbell e del magnate dell'aviazione, nonché produttore cinematografico, Howard Hughes.