La signora delle camelie
(1911, La dame aux camélias)
La regina Elisabetta
(1912, Les amours de la reine Élisabeth)
Adriana Lecouvreur
(1913, Adrienne)
The Long Trail
(1917)
The World and Its Woman
(1919)
Flame of the Desert
(1919)
The Woman and the Puppet
(1920)
Single Wives
(1924)
Fair Play
(1925)
Persian Love
(1925)
East Lynne
(1925)
I tre furfanti
(1926, 3 Bad Men)











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Il suo vero nome era Isidore Louis Bernard Edmon van Dommelen. Attore del cinema muto nato in Olanda, artisticamente cresciuto in Francia, prima del definitivo trasferimento negli USA. La data di nascita ufficiale riporta il 1881, ma altre fonti lo accreditano come nato nel 1883, 1884 o 1886. Avvenente, raffinato, amante delle donne e del buon gusto, figlio di un sottenente di fanteria che non lo ha mai riconosciuto, senza una precisa istruzione di base fa il suo esordio in teatro a Amsterdam, dove acquisisce una certa popolarità che aumenta progressivamente dopo l'incontro a Parigi con Sarah Bernhardt, attrice più grande di lui di 38 anni. Nel cinema, dopo l'esordio nel 1911 in La signora delle camelie tratto dal romanzo di Alexander Dumas è ancora strepitoso protagonista nel ruolo del Conte di Essex in La Regina Elisabetta (1912) interpretata dalla Bernhardt, con la quale forma un ottimo sodalizio (seguendo le dicerie non solo artistico), che lo vede presente al suo fianco in diversi film di successo, oltre i due citati, anche in Adriana Lecouvreur (1913), pellicola irrimediabilmente perduta. Dopo aver portato in scena a Londra Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, nel 1913 si trasferisce a New York dove si esibisce prima a Broadway per poi dedicarsi esclusivamente al cinema. Nel 1918, ottiene la cittadinanza americana e a breve inizia la carriera di regista. Dietro la macchina da presa, dirige 4 film: What Money Can't Buy (1918), The Things We Love (1918), No Other Woman (1928) e To oneiron tou glyptou (1930) di produzione greca. Da attore è diretto da John Ford in I tre furfanti (1926), sua ultima interpretazione di peso. Da qui in avanti, le sue apparizioni iniziano a diradarsi; è interprete in una decina di film senza grande risonanza e pian piano, anche complice l'avvento del sonoro che lo spiazza definitivamente e a seguito di un incendio che gli deturpa parte del viso, la sua carriera inizia ad estinguersi. Rifiutato dai produttori che lo ritengono superato, impresentabile e inadatto al parlato, finisce presto sul lastrico, in parte salvato economicamente grazie all'autobiografia scritta nel 1931 dal titolo 'Women Have Been Kind'. Colpito da forte depressione e da una diagnosi che gli rivela un cancro, si suicida con sette colpi di forbice sul petto; il suo corpo è trovato senza vita circondato da ritagli di giornali che lo immortalavano come grande star di un tempo ormai andato. Sposato quattro volte con altrettanti divorzi: inizialmente con l'olandese Contessa De Broncken, poi con la diva e soprano Geraldine Farrar (una figlia, Jane), in seguito con l'attrice Nina Romano ed infine con Eve Casanova.







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