Nasce su iniziativa statale nel 1917 e per opera del capo di stato maggiore dell'esercito imperiale, il generale Erich Friedrich Wilhelm Ludendorff, il quale capì al volo l'importanza del messaggio visivo, soprattutto a livello di propaganda in pieno conflitto mondiale. Insieme con un altro generale, Paul von Hindenburg, propone al governo la creazione di un "Ufficio della fotografia e del cinema" sotto la sigla BUDA a significare "Bild und Film Amt".
Nell'immediato dopoguerra, attraverso sovvenzioni della banca centrale tedesca appoggiata da altri consorzi di credito (Dresdner Bank e Nordeutsche Bank) cambia nome in UFA (Universum Film Aktiengesellschaft), stabilisce gli stabilimenti di ripresa nell'immensa area di Templelhof divenendo nel giro di pochissimi anni un vero gigante della cinematografia mondiale. Si annette le compagnie minori germaniche come la Pagu e la Messter; assorbe la danese Nordisk e l'austriaca Sacha Film, stringe accordi con l'italiana UCI e, operando in tale senso, si trova così a lavorare in assoluto regime di monopolio.
Le produzioni, affidate sempre a grandi registi (Ernest Lubitsh, Fritz Lang, G.W. Pabst, Fredric Murnau, Richard Oswald, William Khan, Robert Reinert, Joe May) e interpretate dai divi più acclamati del periodo (Paola Negri, Emil Jannings, Harry Liedtke, Conrad Veidt, Berndt Aldor) puntano sempre sul cinema di qualità attraverso film di carica espressionista con congiunture all'apparato storico colossale. Madame Dubarry del 1919 è la prima grande produzione spettacolare, cui seguiranno lavori di altissima scuola di pensiero come Diverso dagli altri, Madre peccatrice, L'articolo 18 del codice penale, Opium, La peste di Firenze e il costosissimo kolossal Veritas Vincit, trilogia sull'antica Roma, Medio Evo e prima guerra mondiale.
La catena di montaggio della UFA è impressionante; tra un film e l'altro continua ad annettersi tutte le compagnie ancora fuori dal circuito controllato, anche le più insignificanti e meno note sono convogliate della struttura centrale. A Berlino giungono attori da tutte le pari d'Europa compresa Spagna e Italia che si presenta con Bartolomeo Pagano, Luciano Alberini, Anna Gorilova.
Gli anni venti e l'epoca del primo sonoro sono i più fecondi per lo studio berlinese. Robert Wiene dirige Il gabinetto del professor Caligari, Murnau il Faust, Lang è regista di Metropolis, I Nibelunghi e Il segreto del dottor Mabuse, ma verso la fine degli anni trenta, con l'ascesa al potere de nazismo e le conseguenti leggi razziali, tutti i geni della cinematografia tedesca sono costretti all'espatrio verso gli USA. Olympia di Leni Riefenstahl è l'ultima grande super-produzione. L'UFA comincia così la lunga parabola discendente; al termine della seconda guerra mondiale, la casa produttrice è scorporata. Parte del gruppo è assorbita dalla Germania dell'est sotto il controllo DEFA; la restante è sotto il controllo di un gruppo bancario bavarese che lo cede alla Universum Film Allgemeine che però negli anni sessanta dichiara fallimento.
Dopo la caduta del muro di Berlino e la riunificazione della Germania, L'UFA riprende la sua attività, controllata dal gruppo Bertelsmann e negli anni recenti filma lavori di successo come Cabaret, Cristiana F. - Noi i ragazzi dello zoo di Berlino e Octopussy.
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