Cast:
Gary Cooper
Walter Brennan
Doris Davenport
Fred Stone
Forrest Tucker
Paul Hurst
Chill Wills
Paul Hurst
Lilian Bond
Dana Andrews
Sceneggiatura: Jo Swerling
Niven Busch W.R. Burnett
Lillian Hellman
Oliver La Farge
(dal soggetto di Stuart N. Lake)
Musica: Dimitri Tiomkin
Fotografia: Gregg Toland
Original Track Music
(1.00)
In un vasto territorio dell'Ovest colonizzato dai pionieri, vige la legge del più forte. Un bovaro si autoproclama giudice del popolo e attraverso la sua autorità sentenzia impiccagioni per tutti i ladri di bestiame. Un cowboy, accusato per furto di un cavallo, rischia la sorte degli altri, ma con uno stratagemma convince il giudice ad assolverlo, con promessa di portagli una ciocca di capelli della celebre attrice Jersey Lili, della quale il giudice è un ammiratore. Sembra fatta, ma la situazione precipita quando il cowboy dovrà prendere le difese dei contadini, saccheggiati da una scorreria ordita dallo stesso magistrato.
Western esemplare, abilmente diretto e ottimamente interpretato da una folta schiera di celebrità. La sceneggiatura, perfetta, evidenzia lo stato di conflitto presente nell'epoca, tra contadini e allevatori, con conseguente nascita e moltiplicazione dei cosiddetti ´tribunali del popolo´. Girato alla 'vecchia maniera, è un film che appassiona, tra scene d'azione e momenti di ironia, con diverse sequenze memorabili, come quella finale della morte del giudice, ucciso a revolverate, ugualmente contento di esalare l'ultimo respiro davanti all'attrice che ama. La regia di William Wyler è precisa nel particolare, Gary Cooper è al massimo, Walter Brennan fa il giudice e si prende l'Oscar come miglior attore non protagonista. Il tema del giudizio sommario, diede il via a numerosi rifacimenti; tra questi, il pił celebre, L'uomo dai sette capestri (1972, di John Huston). Per curiosità, da segnalare la presenza di un attrezzista, curatore di oggetti di scena di Hollywood, tale Irving Sindler, che il cinema non ha mai accreditato nei titoli, ma in ogni film riconoscibile da cartelli che riportavano il suo nome, da lui affissi sui set di ripresa; qui presente con una insegna posta sopra l'ingresso di una locanda con la scritta: "Da Sindler, cucina casalinga".
