Quando il kolossal diventa un ricordo
Dopo aver saccheggiato per oltre 60 anni la letteratura classica, e negli ultimi 20 quella contemporanea, l'aver triturato giornalini e giornaletti, fiabe e fumetti di ogni genere, dagli intramontabili miti disneyani fino agli orrendi e violenti cartoon asiatici, Hollywood, completamente a vuoto d'idee e assolutamente incapace di generare sceneggiatori applicati a una creatività originale, almeno per quelli che non si piegano alla logica del profitto faraonico, questa volta decide di affidarsi ai puffi; gnomi color blu creati nel 1958 dal fumettista belga Pierre Culliford, alias Peyo e dal giornalista fiammingo Yvan Delporte scomparso nel 2007 a 78 anni. La saga dei puffi, di grande successo negli anni '70 e '80 soprattutto a livello di merchandising, ha già conosciuto due versioni cinematografiche; nel 1965 con Les Aventures des Schtroumpfs e nel 1971 con Il flauto a sei puffi (La flûte à six schtroumpfs). Ma la maggiore popolarità del mito dei puffi è stata raggiunta all'inizio degli anni '80, attraverso il cartoon di Hanna e Barbera trasmesso per oltre 12 anni da tutte le televisioni del mondo.
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Kolossal a confronto - 2002