TI HO VISTO UCCIDERE
Witness to Murder
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In piena notte, una signora si sveglia e dalla finestra assiste all'omicidio di una donna, strangolata da un assassino nell'appartamento di fronte al suo. Chiama subito la polizia, ma quando gli agenti irrompono nella casa non trovano nulla. La testimone è fermata, scambiata per pazza e per breve tempo rinchiusa in un manicomio. Quando esce, c'è il killer pronto a perseguitarla per indurla al suicido, ma un poliziotto la protegge.
Giallo ricco di pathos, uscito nelle sale americane un mese prima de La finestra sul cortile (1954) di Alfred Hitchcock, del quale possiede una certa attinenza nella trama, tuttavia non impressa nel tema del voyeurismo ma applicata in un percorso di suspense progressiva intervallata nell'intreccio narrativo da scene al culmine e continui cambi di situazione. L'iniziale sceneggiatura di Chester Erskine, che lo ha anche prodotto, risultò barcollante al punto di richiedere l'intervento dello specialista Nunnally Johnson, che riuscì a dar forma alla storia e soprattutto ai personaggi, con veemente inciso sulla debolezza della donna insicura che abbatte la prepotenza e l'invincibilità dell'uomo. Barbara Stanwyck non è più la giovane dark lady de La fiamma del peccato (1944), tanto meno la vittima predestinata in Il terrore corre sul filo (1948), ma riesce ugualmente a offrire una prova notevole. George Sanders appare sempre a suo agio quando gli affidano ruoli di personaggi gelidi e inquietanti. Fotografia di John Alton.

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