Il suo vero nome era Jens Vera Cruz Bosen. Cineasta di origine danese. Proveniente dal teatro newyorkese a Broadway, pur di sostenere i propri studi si adopera in ogni mestiere, compresi quelli di pescatore e scaricatore di porto. Ventenne, entra nella Famous Players, gruppo di Jesse Lasky sotto il controllo della Paramount e a 27 è attore popolarissimo; poi, dal 1914 è regista e quindi produttore. Assieme a Cecil B. DeMille, è il fondatore del film epico e colui che ha ´resuscitato´ il western, considerato nei primi anni '20 genere sorpassato dai tempi. È il regista che più di ogni altro ha infuso la variante dello spazio aperto ripreso a campo lungo e dei grandi scenari naturalistici da cui, in seguito, altri monumenti del cinema hollywoodiano presero spunto, come John Ford, Howard Hawsk, Raoul Walsh e altri. Praticamente attraversa l'insieme filmico in ogni sua forma, partendo dal western per passare alla commedia, alternandosi tra melodrammi, film comici e satire, thriller, fantasy; ma è pur sempre l'epos che gli fa raggiungere la grande popolarità e il successo personale, al punto da diventare il regista più pagato negli anni '20, Nel 1922 realizza il suo primo kolossal, The Dictator e una indimenticabile commedia, One Glorious Day. L'anno seguente, sotto uno sforzo produttivo di circa 1 milione di dollari, filma il mitico I pionieri, epos sulla frontiera girato in tre location con un impressionante appartato tecnico al seguito, un numero incredibile di comparse per un genere che solitamente non ne richiedeva e una considerevole ricostruzione ambientale (per la sequenza dell'attraversamento furono materialmente ricreati circa 600 diligenze). Per il pubblico americano il film fu una vera apoteosi; gli incassi decuplicarono lo stanziamento iniziale nel giro di pochi giorni e il film fu distribuito in gran parte del mondo. Tre anni dopo, sulla scia dello spettacolarismo iniziato nel 1922, realizza Pony Express, passa quindi alla commedia satirica (Il gran gabbo) e altri lavori interessanti di cui, purtroppo, si persa ogni traccia. Con l'avvento del sonoro riesce ad emergere attraverso L'ebbrezza dell'oro (1936), anche questo film dagli altissimi costi produttivi che però fu un autentica sciagura al box-office al punto da far rischiare la bancarotta alla Universal. Tuttavia, lo sviluppo del parlato non riesce quasi mai a conciliarsi con il collaudato esercizio del cinema muto. Lascia ogni attività nel 1938, dopo aver diretto Gangs of New York, dramma interpretato da Charles Bickford su script dell'allora giovanissimo Samuel Fuller. Inizialmente sposato e poi separato con due attrici: Marguerite Snow e Betty Compson; terzo matrimonio con Beatrice McCoy.
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