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Il suo nome completo era John Michael Frankenheimer. Insieme a Sidney Lumet, Arthur Penn e Robert Mulligan, è il più giovane regista della nuova corrente hollywodiana sorta dalle ceneri della Golden Age. Seppur legato agli schematismi direttivi di un tempo, è considerato, a tutti gli effetti, l'iniziatore del "nuovo corso" del cinema americano. Proveniente dalla televisione, dove agisce già dal 1948 presso la CBS, matura esperienza nel cinema a partire dal 1957, quando fa il suo esordio alla regia con Colpevole innocente. I suoi film, in maggioranza di temperamento drammatico addensati a produzioni colossali, costruiscono storie dove il filo conduttore č spesso rappresentato dall'uomo isolato che agisce contro il sistema o una potente struttura direttiva. Cineasta di ottimo livello, ma soprattutto autore emergente e attento esaminatore delle questioni sociali americane degli anni '60, nel cinema esercita uno stile riconducibile alla sua esperienza televisiva, costruito sul montaggio veloce e, nella ripresa, per mezzo dell'introduzione dei piani allargati, del grande spazio e del grandangolo. Da famiglia ebrea newyorkese e da madre irlandese, compie gli studi al Williams College nel Massachusetts; si afferma da sportivo e, nel tennis, vince diversi campionati studenteschi. Terminati i corsi al college, s'iscrive alla La Salle Military Academy nell'Oakdale a New York e presta servizio nell'Air Force, dove mette a punto diversi documentari realizzati in ripresa aerea. Dopo brevi esperienze di attore teatrale, passa alla allora nascente televisione e, alla CBS, realizza oltre 100 sceneggiati nello spazio di 10 anni. Dopo aver esordito con Colpevole innocente (1957), dramma sull'esasperazione dei rapporti padre-figlio, dopo quattro anni dove svolge ancora attivitā in TV, nel 1961 gira Il giardino della violenza, all'epoca film di scalpore per la crudezza delle immagini e, l'anno seguente, L'uomo di Alcatraz, dramma carcerario tratto da un fatto di cronaca vera. È poi la volta di due robusti film semi-politici come Va e uccidi (1962) e Sette giorni a maggio (1964). Si trasferisce in Europa per girare Il treno, primo di una serie di kolossal d'impegno, imperniati su generi diversi ma attentamente studiati in prospettiva scenico-spettacolare, cui seguirà Gran Prix, L'uomo di Kiev e I temerari. Negli anni '70 si propone con film di carattere thriller-poliziesco; realizza il sequel di Il braccio violento della legge (1975), poi Black Sunday (1977) e Profezia (1979). Gli anni '80 proseguono nel segno del giallo con Il ritorno delle aquile (1985) e 52 gioca o muori (1986). Nel 1991 filma L'anno del terrore, eccellente ricostruzione del caso Moro in Italia, e dopo la parentesi sfortunata di L'isola perduta (1996) realizza il suo film di maggior successo, Ronin (1998), prodotto di azione spettacolare con un ottimo Robert De Niro. È la sua ultima grande regia; nel 2000 gira l'action-movie Triangolo criminale con Ben Affleck e l'anno seguente il semi-documentario ´Ambush´ con Tomas Milian, che di fatto chiude la sua carriera. Sposato con Carolyn Miller (due figli), divorzia per unirsi all'attrice Evans Evans conosciuta sul set di Profezia. |
GOLDEN GLOBES (USA)
Và e uccidi (regia - nomination) Sette giorni a maggio (regia - nomination) FESTIVAL DI CANNES (FRA) E il vento disperse la nebbia (film - nomination) Operazione diabolica (film - nomination) FESTIVAL DI VENEZIA (ITA) L'uomo di Alcatraz (film - nomination) |
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