Il suo vero nome era Marquis Henri Leonard de Fiennes. Figlio d'arte, dall'attrice Lillie de Fiennes e dall'attore Rhody Hathaway. Considerato tra i molti "onesti artigiani del cinema", leggermente sotto a quel cerchio ristretto costituito dai grandi nomi della regia americana, ma non per questo meno incisivo di molti suoi celebrati colleghi. Inizia da attrezzista alla Universal dove compare anche come attore in un solo film, The Storm Woman del 1917. In seguito è assistente alla regia in film importanti, da Ben Hur (1925) a Marocco (1930) sempre al fianco di mostri sacri come Von Sternberg, Victor Fleming, Fred Niblo e William Howard. Poi, nel 1932 fa il suo esordio alla regia con una serie di b-movie e nel 1935 ottiene il suo primo vero successo con I lancieri del Bengala, tra i primi successi di struttura epica nel primo periodo del sonoro. Divide la sua attività tra la Paramount (8 anni) e la Fox (20 anni), diversificandosi nei generi in voga nel periodo e ottenendo sempre buoni risultati sul versante commerciale. Particolarmente incline al western a partire dagli anni '50, prima di affrontare i temi della frontiera si distingue in una serie di film noir di elevato consenso (Il prigioniero, La casa della 92esima strada, Il 13 non risponde, Il bacio della morte, Grattacielo tragico, Chiamate Nord 777, La quattordicesina ora, Niagara), intervallati da grandi produzioni di stile esotico-avventuroso tipo Anime sul mare (1937, primo film da lui stesso prodotto), La gloriosa avventura, La grande missione. La comunicazione che riesce a dettare nei suoi lavori è determinata dall'asciutto resoconto della trama, dalla semplice gestualità dei protagonisti che rappresentano sempre un dettaglio minimo ma di particolare impronta espressiva, dal significato esteriore della violenza e, in particolar modo, dal tema della vendetta, quasi sempre rappresentata e facilmente più legata al western. Negli anni '50, dopo il kolossal Il principe coraggioso (tra i più limpidi esempi del genere in costume) e il war-movie Rommel, la volpe del deserto (più psicologico che bellico), Hathaway affronta a suo modo il genere a lui più caro: il western; e lo fa con particolare dinamismo, racchiudendo sintesi sociali (Il prigioniero della miniera), umoristiche (Pugni, pupe e pepite), spettacolari (La conquista del west), familiari (I quattro figli di Katie Elder) e vendicative (Nevada Smith e Il grinta). Negli anni '70 i suoi ultimi lavori, in un cinema che sta cambiando registro e nel quale Hathaway non riesce più ad identificarsi, nn appaiano all'altezza della sua fma. Los Angeles - Squadra criminale del 1974 è il suo ultimo film. Precedentemente, nel 1970, è chiamato, non accreditato per dirigere alcune scene iniziali del catastrofico Airport di George Seaton. Muore a 86 anni per infarto, nel 1985. Sposato due volte con un divorzio: primo matrimonio con Elvira Weil, quindi con Blanche Gonzalez (una figlia, Elvira).
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