Titolo originale:
Accattone

Anno:
1961

Nazionalità:
ITA

Produzione:
Arco Film

Genere:
Drammatico

Durata:
2 ore

Divieto:
Minori di 18 anni

Premi:
BAFTA (ING)
(Franco Citti - nomination)
Pier Paolo Pasolini   
title screen

Regia:
Pier Paolo Pasolini

Cast:
Franco Citti, Franca Pasut, Adriana Asti, Silvana Corsini, Paola Guidi, Elsa Morante

Sceneggiatura:
Pier Paolo Pasolini
(dal proprio soggetto)

Fotografia:
Tonino Delli Colli

Musica:
da opere sacre di J. S. Bach
(arrangiamento e direzione di Carlo Rustichelli)


Nullafacente della periferia romana si fa mantenere da una prostituta che poi finisce in galera. Ne trova un'altra e se ne innamora. Invano, tenta di cambiare vita attraverso il lavoro, ma il suo vero essere è ancorato al territorio in cui vive. Finisce male.
Da gran parte della critica considerato, a ragione, il miglior film di Pier Paolo Pasolini, qui alla sua prima regia. Decadente e affascinante, triste viatico del sottoproletariato urbano, quello delle ´periferie dimenticate´, è un assunto di storia oltre che accorato appello al risveglio delle coscienze. Una lezione di stile, non soltanto tecnica grazie alla formidabile fotografia in bianco e nero di Tonino Delli Colli, estremamente felice nella logicità riassuntiva di un ambiente da sempre considerato minore, se non inutile a fronte dell'avanzata capitalista figlia di quel boom economico che rilanciò l'Italia nei primi anni '60. Precursore di un mondo che presto si rivelerà tale, Pasolini riscopre, tra senso pratico e poetico, una nuova rivisitazione di quel neorealismo che in parte mise a nudo tutta la fragilità del complesso italiano nel primo dopoguerra. Identifica nella borgata il centro vivente, la sola radice dove violenza e sentimento si abbracciano nella logicità degli eventi quotidiani, per lo più disposti tra miseria ed emarginazione. È il solo grande film diretto dall'autore bolognese; da qui in avanti la sua filmografia sarà costellata da lavori impressi in torbide rappresentazioni e, per eccesso di verismo, spesso dettate da immagini ripugnanti.



Lo scandalo
Il film creò scandalo negli ambienti perbenisti e benpensanti. Non abituati a rappresentazioni di simile franchezza e il timore che il messaggio avrebbe portato fieno alla cascina della sinistra italiana, la censura intervenne pesantemente e in alcuni casi coprendosi di ridicolo. Inizialmente si inventa di sana pianta il divieto ai minori di 18 anni, primo caso in Italia, dove la legge prevedeva al massimo la non visione ai 16. Poi, la modifica in quattro passaggi di dialoghi: 1) A riguardo del mestiere più antico del mondo, sostituzione dei tempi verbali, da "lo farebbe" a "avrebbe potuto farlo". 2) Eliminazione del nesso al profitto monetario guadagnato dalla prostituta. 3) Diminuzione dell'importo relativo all'acquisto di un paio di scarpe. 4) Sostituzione del termine ´mutanda´, considerato osceno, con ´sottana´, sicuramente, per loro, decente. Presentato al Festival di Venezia, il film è aspramente contestato e alla prima romana, il cinema è preso d'assalto, con tafferugli pressochè continui e intervento dei carabinieri; in seguito e solo per pochi giorni la proiezione continua sotto la presenza della polizia. Ma i fatti di Roma ben presto si propagano in tutto il paese e in breve tempo la pellicola è ritirata da tutte le sale cinematografiche italiane.

Clamore dello scandalo:  

(Minimo: Medio: Massimo: )




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original poster
(Video Clip)
Original Track Music

(1.00)


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Kolossal a confronto - Made in Italy - 2002