Cast: Carla Gravina,
Mel Ferrer,
Arthur Kennedy,
George Coulouris,
Alida Valli,
Mario Scaccia,
Umberto Orsini,
Remo Girone
Sceneggiatura: Alberto De Martino, Gianfranco Clerici, Vincenzo Mannino
Fotografia: Joe D'Amato
Musica: Ennio Morricone, Bruno Nicolai
Inchiodata sulla sedia a rotelle da quando aveva 12 anni, giovane rampolla dell'aristocrazia romana scopre di essere affetta da poteri demoniaci scaturiti in gioventù attraverso rapporti carnali incestuosi. Arriva l'esorcista.
Il regista Alberto De Martino sguazza nell'orrendo con efficiente professionalità in questo horror spazzatura, tra i peggiori castighi del cinema, tipico esempio del copia-incolla avvezzo all'abitudine italiana di quegli anni. Contorta emulazione de L'esorcista (1973) di William Friedkin, promuove tutta la scala dell'orripilante, attraversata da effetti speciali tipo cartoni animati di una imbecillità cronica. Gli attori, tutti noti ma alla deriva, si muovono nel lordume con sorprendente scelleratezza: Carla Gravina è indecente, Mario Scaccia una comica solo a guardarlo, gli americani Mel Ferrer e Arthur Kennedy non provano vergogna, Alida Valli chiede perdono, Remo Girone e Umberto Orsini provano a dileguarsi. Uscito in contemporanea a Chi sei? del duo Assonitis-Piazzoli, altro becero prodotto satanizzato, entrambi accolti con valanghe di pernacchie da parte della critica specializzata.
Lo scandalo
È il solo film che causò morte per infarto fulminante a uno spettatore, oltre a svariati collassi in 12 casi accertati. Accusato di blasfemia dalla Chiesa di Roma, la censura intervenne non con tagli, ma attraverso accorciatura di 5 sequenze: 1) la Gravina tiene in mano un santino di Gesù Cristo che improvvisamente assume sguardo satanico e un enorme pene in erezione. 2) Il rapporto sessuale incestuoso tra fratello e sorella. 3) Il sogno dove la protagonista è intenta a leccare il culetto di una capra. 4) Turpiloquio continuativo nella scena dei commensali. 5) L'obbligo assunto dall'ornitologo a leccare il vomito verde della posseduta. Vietato ai minori in tutti i paesi dove è stato distribuito, in alcuni bollato con rating X.