Titolo originale:
L'ape regina
(Titolo aggiunto: Una storia moderna: l'ape regina)

Anno:
1963

Nazionalità:
ITA - FRA

Produzione:
Sancro Film

Genere:
Commedia

Durata:
1 ora e 28 minuti (Durata orig.: 1 ora 30 minuti)

Divieto:
Minori di 14 anni

Premi:
Festival di Cannes (FRA)
(Marina Vlady: miglior attrice)
Nastro d'Argento (ITA)
(Ugo Tognazzi: miglior attore)
Golden Globes (USA)
(Marina Vlady: nomination miglior attrice)
Marco Ferreri   
title screen

Regia:
Marco Ferreri

Cast:
Ugo Tognazzi, Marina Vlady, Linda Sini, Riccardo Fellini, Achille Majeroni, Polidor, Walter Giller

Sceneggiatura:
Pasquale Festa Campanile
(dal soggetto di Marco Ferreri, Rafael Azcona e Goffredo Parise)

Fotografia:
Ennio Guarnieri

Musica:
Teo Usuelli


Quarantenne si innamora di una donna religiosa pudica e casta. Quando i due si sposano, lei si rivela per quello che realmente è: una ninfomane sempre assetata di sesso, che vuole anche un figlio. Lo stress e, a seguito, la depressione, portano il marito alla morte per inedia.
Dopo tre film spagnoli, tra questi Los chicos (1959) sequestrato dalla censura franchista, esordio alla regia italiana di Marco Ferreri, in una commedia dai toni amari, che riflette il disagio esistenziale del matrimonio celebrato sotto la più ferrea disciplina imposta dal ceto borghese e dall'osservanza cattolica. Film per certi versi anticipatore, anche se qui lontanissimo e neppure lontanamente pensabile, della necessità civile del divorzio, mette in risalto l'egoismo e traccia nelle varie figure il vero volto dell'arrivismo. Tra molti temi ´scomodi´, quello della procreazione, intesa non come atto d'amore ma semplice viatico in conformità ai canoni religiosi in materia di salvaguardia della specie umana. Ottimi Tognazzi e la Vlady.



Lo scandalo
In epoca di pieno bigottismo, sollecitato dal boom economico, lo scandalo fu immediato e inevitabile. La risibile dedizione della censura nell'apportare prima il sequestro della pellicola e poi tagli, cambi di dialogo e aggiunta di un nuovo titolo, Una storia moderna: l'ape regina, oggi appare come operazione semplicemente allucinante, ma in quel periodo ´necessaria´. Accusato di anticattolicesimo, ma non di blasfemia, privo sequenze volgari, fu ugualmente definito osceno e contrario al buon costume per il suo ´inqualificabile atteggiamento offensivo atto a demolire le consolidate istituzioni del matrimonio e della famiglia´. Sequestrato in prima istanza, bocciato nella seconda, fu riammesso soltanto in terza revisione, dopo il taglio di due minuti di scene (la donna in visita notturna a casa dell'uomo, l'ossequio alle salme dei santi, gli scheletri nelle Chiese), modifica in 12 passi di dialoghi e divieto ai minori di 14 anni. Inoltre, per ottenere il nullaosta, a Ferreri fu estorta la seguente dichiarazione firmata, posta prima dei titoli di testa: "Con questa amara favola ho voluto rappresentare, in chiave paradossale e satirica, quanto squallida è una vita matrimoniale deviata da una volgare ed egoistica concezione del piacere e da un formalismo bigotto, frutto di una interpretazione del tutto superficiale ed esteriore dei solidi e immutabili principi della morale e della religione".

Clamore dello scandalo:  

(Minimo: Medio: Massimo: )






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original poster
(Video Clip)
Original Track Music

(1.00)


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