Titolo originale:
A Clockwork Orange

Anno:
1971

Nazionalità:
ING - USA

Produzione:
Warner Bros.

Genere:
Drammatico

Durata:
2 ore e 16 minuti

Divieto:
Minori di 18 anni (riedizione del 1998: minori di 14)

Premi:
Nomination all'Oscar (Film - Regia - Sceneggiatura - Montaggio)
Nastro d'Argento
(Stanley Kubrick: Miglior regista straniero)
Stanley Kubrick   
title screen

Regia:
Stanley Kubrick

Cast:
Malcolm McDowell, Patrick Magee, Michael Bates, Warren Clarke, John Clive, Adrienne Corri, Carl Duering, Michael Gover

Sceneggiatura:
Stanley Kubrick
(dal romanzo di Anthony Burgess)

Fotografia:
John Alcott

Musica:
Wendy Carlos (musica elettronica)
Repertorio di musica classica da opere di Ludwig van Beethoven, Henry Purcell, Gioacchino Rossini e Edward Elgar


Alex è un teppista adolescente che insieme alla sua banda si trastulla in pestaggi, invasioni di appartamenti e stupri. Catturato dalla polizia, è sottoposto dalle autorità a ´terapia educativa´ con scopo di trasformarlo in buon cittadino.
Stanley Kubrick adatta per lo schermo il romanzo di Anthony Burgess con straordinaria efficacia e tocchi di alta classe registica. Pone il trattato sulla violenza in maniera ambivalente e da questo ne ricava uno scenario ricco di simbolismi posti in una parabola la cui etica è netta e spaventosamente concreta. Seppur veemente, non è l'aggressività del singolo a far paura, quanto quella dello Stato, che nel suo impeto risolutore partorisce nella società disordine e delinquenza. Se la prepotenza del giovinastro è squilibrata e connaturata, quella del governo rimane coerente all'ideologia del potere. L'accento maggiore è posto in un ottica terribile, probabilmente utopica, dove la "dittatura democratica" preferisce trasformare le carceri in luoghi adibiti alla detenzione di soli prigionieri politici. Il resto, i ´comuni´, gettati nell'esercizio di riabilitazione psichica e scientifica; cavie umane pronte ad essere stravolte nel pensiero, trasformate da teppisti in tutori dell'ordine tramite la cancellazione, in un solo colpo, dell'individualismo personale, dove la violenza è concessa, anche in forme di sadismo viscerale, soltanto se posta al servizio della collettività. Stupendo affresco del male, perpetrato nel connubio politico-sociale.



Lo scandalo
È il primo film dove la violenza è rappresentata nella propria sfaccettatura e singolo dettaglio. Procurò enorme scandalo per le scene efferate, ma soprattutto per il sunto ideologico, riconosciuto come grave incitamento all'emulazione, in un periodo dove rivoluzioni di pensiero e rivolte giovanili attraversavano il mondo creando non pochi problemi alla stabilizzazione sociale. Criticato e contrastato da gruppi religiosi per i suoi contenuti sessuali e violenti, ma anche per la citazione sul libero arbitrio individuale. Associazioni femministe rimasero indignate per alcune scene misogine; tra queste, quella dove la donna è rappresentata come cultrice dell'oscenità nelle sequenze dei soprammobili a forma di falli, poi per lo stupro prolungato da lei stessa provocatoriamente incitato, la scultura del pene gigantesco usato come arma del delitto e quella del serpente che scivola verso la vagina. Il film diede scalpore per altre tre scene: quella del pestaggio al barbone, la violenza sessuale e omicidio alla moglie dello scrittore (tagliata in parte dalla censura britannica) e, soprattutto, la sequenza a riguardo della terapia correttiva di rieducazione sottoposta al protagonista. Dopo la prima, nel Regno Unito è stato citato ad esempio come catalizzatore per due assalti a ville e uno stupro di gruppo da parte di bande teppiste; per questi accadimenti, lo stesso Kubrick e la sua famiglia furono oggetto di continue minacce di morte. Ritirato da tutte le sale cinematografiche inglesi, bandito in Irlanda, Spagna, Corea, Malesia e Singapore, classificato con rating X negli USA. In Italia, passò il vaglio della censura con divieto iniziale ai 18 poi accorciato ai 14 nella riedizione del 1998. Una sentenza del tribunale di Milano, respinse una serie di ricorsi dopo aver giudicato il film non offensivo alla morale e al senso del pudore. Soltanto nel 2000, dopo la scomparsa del regista, il film fu stampato in versione DVD e solo nel 2001 entrò nei circuiti televisivi a pagamento.

Clamore dello scandalo:  

(Minimo: Medio: Massimo: )






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original poster
(Video Clip)
Original Track Music

(1.00)


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Kolossal a confronto - Made in Italy - 2002