Titolo originale:
Natural Born Killers

Anno:
1994

Nazionalità:
USA

Produzione:
Warner Bros.

Genere:
Drammatico

Durata:
1 ora e 58 minuti (integrale: 2 ore e 2 minuti)

Divieto:
Minori di 14 anni (di 18 per la versione DVD Director's Cut)

Premi:
Golden Globes
(Oliver Stone: Nomination)
Festival di Venezia(Oliver Stone: Premio Speciale della Giuria
Juliette Lewis: Premio Pasinetti)
Oliver Stone   
title screen

Regia:
Oliver Stone

Cast:
Woody Harrelson, Juliette Lewis, Tom Sizemore, Everett Quinton, Rodney Dangerfield

Sceneggiatura:
Oliver Stone, David Veloz, Richard Rutowski
(dal soggetto di Quentin Tarantino)

Fotografia:
Robert Richardson

Musica:
Brent Lewis


Due serial killer, un ragazzo e una ragazza, spargono il terrore e uccidono senza un perché. Catturati e imprigionati dopo il 54º omicidio, diventano cavie dei giornalisti che li usano per innalzare le vendite dei giornali e gli indici di ascolto dei programmi radiofonici e televisivi. Ma l'andazzo non fa altro che elevarli ad autentiche star, al punto che i due, servendosi dei media, riescono a pianificare l'evasione.
Dal soggetto di Quentin Tarantino (polemico contro la sceneggiatura che ne ha stravolto il concetto), Oliver Stone, alla sua decima regia, usa il metro della violenza per descrivere la violenza, in un film costellato di citazioni (Bonnie e Clyde, Arancia Meccanica, soprattutto La rabbia giovane del 1973), stilisticamente inframmezzato da combinazioni irrazionali (uso del bianco e nero, musica asimmetrica, inquadrature da 35mm, 16mm e 8mm) e multimediali (documentari, cartoni animati, telenovelas, reportage televisivi), principalmente volto in un retorico atto di accusa al consumismo americano rappresentato dai mass-media. Prodotto auto-stimolate, violento e furioso, convulso e ritmato, preventivamente senza morale ad uso di una logica descrittiva tendente al paradosso, in un grottesco disegno che agita le menti per dimostrare come la criminalità non appoggia radici sulla delinquenza individuale, ma è espressa, organizzata e pianificata dagli organi di informazione, quelli che vendono storie e incassano quattrini. Film utopico ma coerente e per molti versi funzionale.



Lo scandalo
Creò furibonde polemiche e autentiche crociate da parte dei media, emersi in blocco contro un film considerato politicamente amorale e istigatore all'autoidentificazione nei due personaggi principali che, nella storia, appaiono ´migliori´ dei loro contrapposti, identificati nella polizia, nel giornalista e il direttore del carcere. Il contenuto violento delle immagini fece il resto. Accusato di blasfemia, truculenza, violenza litografa e sessualità scellerata, la censura intervenne con 150 tagli e soppressione di 4 minuti delle scene più dissacranti. Vietato in Inghilterra ai minori di 18 anni, slittato nella programmazione dopo il massacro all'High Shool di Columbia e successivamente sequestrato nella versione home-video, negli USA bollato con rating R, in Italia divieto ai 14, poi innalzato ai 18 nella integrale Director's Cut; questo, dopo il duro intervento del quotidiano Avvenire. Un avvocato e scrittore, John Grisham, pubblicò un memoriale di accusa su Oliver Stone, ritenuto da lui il solo legalmente responsabile per aver ispirato omicidi reali, in quanto non esiste alcun nesso di casualità tra il film e azioni criminali. Nel 1995, in Louisiana, i genitori di Patsy Byers, rimasto paralizzato a seguito dell'aggressione da parte di due ´emuli´, Ben Darras e Sarah Edmondson, promossero costose azioni legali contro Oliver Stone e la Warner Bros, ma nel 2001, il ricorso fu rigettato dall'Alta Corte di Giustizia. È il solo film di epoca contemporanea che è apparso prima in TV (nell'emittente americana Channel 5) che non nella distribuzione video.

Clamore dello scandalo:  

(Minimo: Medio: Massimo: )






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original poster
(Video Clip)
Original Track Music

(1.00)


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Kolossal a confronto - Made in Italy - 2002