Titolo originale:
Le avventure di Giacomo Casanova

Anno:
1955

Nazionalità:
ITA - FRA

Produzione:
Orso Film/Iris Film/CFFP

Genere:
Commedia

Durata:
1 ora e 31 minuti
(Durata orig.: 1 ora e 38 minuti)

Divieto:
Minori di 16 anni
Steno   
title screen

Regia:
Steno

Cast:
Gabriele Ferzetti, Corinne Calvet, Irène Galter, Nadia Gray, Mara Lane, Marina Vlady, Carlo Campanini, Aroldo Tieri, Anna Amendola, Florence Arnaud, Fulvia Franco, Lia Di Leo, Nico Pepe, Nerio Bernardi, Ursula Andress

Sceneggiatura:
Steno, Lucio Fulci, Mario Guerra, Carlo Romano, Emo Bistolfi, Gian Bistolfi, Sandro Continenza

Fotografia:
Mario Bava

Musica:
Angelo Francesco Lavagnino


Giacomo Casanova, incarcerato in Spagna dall'Inquisizione, in attesa di evadere intrattiene i suoi carcerieri attraverso ricordi della sua vita amorosa.
Dalle vere memorie di Giacomo Casanova, un lussuoso e costoso (400 milioni di lire del 1955) film in costume, che riesuma le conquiste amorose del più celebre rubacuori della storia. Steno dirige con garbo, astuzia e qualche rimprovero (notevoli litigate sul set tra lui e Ferzetti) una storia improntata sul libertinaggio e la libera avventura, ma la figura del protagonista appare scialba. Film innocuo e di fin troppa innocente rappresentazione nel suo tentativo di coniugare l'eros all'umorismo. Lanciò la giovanissima Ursula Andress.



Lo scandalo
Inizialmente, il film ottenne il nullaosta dalla censura preventiva, dietro 21 tagli relativi a scene di approcci sessuali, modifica di 8 dialoghi, cambio del titolo dall'iniziale Le avventure e gli amori di Giacomo Casanova all'attuale, divieto ai minori di 16 anni e inserimento dei famosi "pannoloni" a copertura dei seminudi nella scena dell'harem. Poi, dopo circa un mese di programmazione, dietro pressione di cittadini perbenisti e mobilitazione dell'Azione Cattolica veneta, il film fu sequestrato in tutto il territorio nazionale da Oscar Luigi Scalfaro, pudico sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (famoso il suo alterco in un ristorante con una signora tacciata di indossare un abito eccessivamente scollato), il quale applicò l'ordinanza perchè ´offensivo al pudore, alla morale e alla pubblica decenza´. La scena che maggiormente indignò i bacchettoni dell'epoca è dir poco risibile: il protagonista si chiude in stanza con una dama; la cinepresa stacca per inquadrare un orologio-carillon che accelera la musichetta e poi rallenta, quasi a modello di un rapporto sessuale; sequenza tale da offendere così tanto i moralisti. Le prese di posizione contro il provvedimento furono durissime; da sinistra a destra, compresi i giornali cattolici e conservatori, all'infuori de La Rivista del Cinematografo che appoggiò il decreto in quanto "…siamo convinti della validità del nostro atteggiamento, così pure siamo convinti che se il cinema abbandonerà le sfruttatissime strade dell'esibizionismo sensuale, che corrode il costume e se aguzzerà l'ingegno, ne guadagnerà anche economicamente…". Scalfaro cercò di mitigare le polemiche e, preso alla lettera un codice della censura fascista, chiese un nuovo riesame ma con pessimo risultato, in quanto gli organi revisori tagliarono ulteriori due minuti di scene (aggiunti ai 5 iniziali) dove le allusioni erotiche sembravano eccessive. Restaurato integralmente dalla Cineteca Nazionale nel 2005 e distribuito in DVD l'anno successivo attraverso gli acetati francesi, in quanto quelli italiani andarono distrutti in un incendio.

Clamore dello scandalo:  

(Minimo: Medio: Massimo: )




comments powered by Disqus


image

image

image

image

original poster
(Video Clip)
Original Track Music

(1.00)



Indice - Home Page





Kolossal a confronto - Made in Italy - 2002