Titolo originale:
Baby Doll

Anno:
1956

Nazionalità:
USA

Produzione:
Newtown Productions

Genere:
Drammatico

Durata:
1 ora e 54 minuti

Divieto:
Minori di 18 anni

Premi:
Nomination all'Oscar (Attrice: Carroll Baker - Attrice non protagonista: Mildred Dunnock - Sceneggiatura - Montaggio)
Elia Kazan   
title screen

Regia:
Elia Kazan

Cast:
Karl Malden, Carroll Baker, Eli Wallach, Mildred Dunnock, Lonny Chapman

Sceneggiatura:
Tennessee Williams (dalla piéce di Tennessee Williams)

Fotografia:
Boris Kaufman

Musica:
Kenyon Hopkins


A Benoit, nel profondo Sud americano, coltivatore quarantenne in crisi economica, sposato a una minorenne, aiuta un suo vicino e lui, in cambio, si invaghisce della fanciulla. I due scappano insieme, ma lui finisce arrestato dalla polizia e lei torna dal marito, pur priva di certezze per il suo futuro.
Adattato dal primo atto della piéce ´27 Wagons Full of Cotton´, rappresentata in teatro da Tennessee Williams nel 1946, è una commedia nera dominata dal tema del sesso, affrontata a quattro mani da Elia Kazan, in elaborazione introspettivo-familiare e dallo stesso Tennessee Williams, in forme erotico-rurali tipiche delle concezioni sudiste dell'epoca. Un ritratto dell'America di quegli anni, in un quadro di pessimismo sociale, rivoluzionario e sessualmente portato all'estrema emancipazione delle parti, soprattutto femminili, che già al tempo mietevano vene di comportamento progressista. Regia attenta al particolare, fotografia di Boris Kaufman, eccellente nella sua vitalità decadentista, ottime interpretazioni. Esordio cinematografico per Eli Wallach. La 25enne Carroll Baker, al suo terzo film e primo da protagonista, interpreta il ruolo della moglie-bambina.



Lo scandalo
Senza alcun dubbio, è da valutare come primo, vero, film-scandalo del dopoguerra; anche se, visto oggi, il regime controverso appare abbondantemente superato. Privo di sequenze improntate al sesso esplicito, il film suscitò ugualmente enormi proteste da parte dell'ala conservatrice e di tutte le correnti cattoliche, alle quali si allinearono gran parte dei media dell'epoca. Considerato come atto di sfida al decoro, fu attaccato a più riprese dalla Catholic Legion of Decency che definì il lavoro esempio massimo della malvagità, film lascivo, rivoltante, sporco, volgare, allusivo, moralmente repellente e provocatorio. La rivista Time lo apostrofò come "…il film più osceno lecitamente distribuito, mai realizzato in America …". Ma il colpo di grazia arrivò dall'ambone della Cattedrale di Saint Patrick a New York, per mezzo dell'accusa del cardinale Francis J. Spellman che proferì: "…il male è nel concetto, che esercita l'immoralità attraverso l'influenza corruttrice su coloro che lo vedono. Mai simile spettacolo di ripugnanza ha segnato le coscienze di qualsiasi uomo onesto. Neppure l'invasione dell'Ungheria (avvenuta l'anno prima, ndr) da parte delle truppe sovietiche, ha suscitato negli animi una così tale impressione di miseria umana…". La censura scattò subito in piedi, ma non trovò appigli per sguainare le forbici a piene mani. Tra le sequenze, all'epoca considerate non "osé" ma "oltraggiose", alcune vittime di brevissimi accorciamenti, si ricordano: 1) La scena di seduzione sull'altalena 2) Il gioco a rincorsa nella mansarda 3) La luce che si spegne lentamente quando Baby Doll accenna a spogliarsi davanti al pretendente, mentre nelle vicinanze il marito è al telefono 4) La protagonista, appoggiata nella vecchia culla e avvolta nel pigiamino, è intenta a succhiarsi il dito 5) Lo sguardo voluttuoso del vicino di casa che spia la bambina attraverso le fessure della porta. Il film fu boicottato e subito ritirato da un numero imprecisato di sale cinematografiche. Vietato in tutta la nazione, anche all'estero; in Inghilterra fu impietosamente classificato con rating X, scaraventato nei circuiti extra e soltanto nel 1972 riabilitato.

Clamore dello scandalo:  

(Minimo: Medio: Massimo: )




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original poster
(Video Clip)
Original Track Music

(1.00)


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Kolossal a confronto - Made in Italy - 2002