Titolo originale:
Phoolan Devi

Anno:
1994

Nazionalità:
IND - ING

Produzione:
Kaleidoscope Productions/Channel Four Films

Genere:
Biografico

Durata:
1 ora e 59 minuti

Divieto:
Minori di 18 anni
Shekhar Kapur   
title screen

Regia:
Shekhar Kapur

Cast:
Seema Biswas, Sunita Bhatt, Saurabh Shukla, Aditya Srivastava, Agesh Markam, Ajai Rohilla, Anirudh Agarwal, Anil Sahu, Anupam Shyam

Sceneggiatura:
Mala Sen, Ranjit Kapoor
(dal testo di Mala Sen e dai diari di Phoolan Devi)

Fotografia:
Ashok Mehta

Musica:
Nusrat Fateh Ali Khan e Roger White


La travagliata esistenza di Phoolan Devi, indiana, assassina a capo di una banda criminale, autrice di una trentina di omicidi e massacri. Imprigionata e in carcere violentata e ripetutamente fustigata, poi liberata. Si trasforma in sostenitrice del poveri e nel 1996 è liberamente eletta in Parlamento a seguito della forte pressione popolare. Muore nel 2001 a 37 anni, uccisa in un attentato sotto la propria abitazione.
Tratto dal testo autobiografico "India's Bandit Queen'"di Mala Sen e dai diari di carcere della stessa Phoolan Devi, "Goddess of Flowers", Shekhar Kapur, regista indio-pakistano, autore fine anni '90 e 2000 di sontuose prove in costume come Elizabeth e Le quattro piume, dirige con mestiere un film di taglio semi-documentale improntato alla maniera di un western all'orientale. Apertamente schierato dalla parte delle donne sofferenti e dell'eroina, tra le figure leggendarie più controverse dell'ultimo secolo, il lavoro offre spunti di attenta riflessione su una nazione dominata da un potere corrotto ma, spinto dalla massa populista, pronto a scendere a patti con il ceto più basso. Prima parte impeccabile, quella del travaglio esistenziale della protagonista; poi la cronistoria, illustrata in un crescendo di stile avventuroso, dominata da immagini dure, violente e pregnanti. Ottimo uso panoramico della cinepresa. Sonoro in lingua hindi, con titoli e sottotitoli in inglese. Inedito in Italia.



Lo scandalo
Dopo l'uscita del film, in India si sollevò un'ondata di indignazione per il taglio permissivo dato alla protagonista, considerata dai più, autentica fuorilegge e nemica dello stato. La censura intervenne pesantemente con divieti, sequestri e dissequestri della pellicola, valutata estremamente oscena per nudità, sesso e violenza; nonché destabilizzante per la società indiana a causa del sessismo ripetuto, per i rituali misogini e la non conforme disuguaglianza nel sistema delle caste. La stessa Phoolan Devi, ancora in vita, non riconobbe veritiera la sceneggiatura del film e chiese un indennizzo di 250.000 dollari. Per chiudere la pratica, la Kaleidoscope Productions gliene offrì 75.000, che lei incassò velocemente, senza proferire commenti aggiuntivi.

Clamore dello scandalo:  

(Minimo: Medio: Massimo: )






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original poster
(Video Clip)
Original Track Music

(1.00)


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