Titolo originale:
Il bell'Antonio

Anno:
1960

Nazionalità:
ITA - FRA

Produzione:
Arco Film/Socieé Cinématographique Lyre

Genere:
Drammatico

Durata:
1 ora e 45 minuti

Divieto:
Minori di 16 anni

Premi:
Festival Internazionale di Locarno
(Regia: Vela d'Oro)
Mauro Bolognini   
title screen

Regia:
Mauro Bolognini

Cast:
Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Pierre Brasseur, Rina Morelli, Tomas Milian, Fulvia Mammi, Patrizia Bini, Anna Arena

Sceneggiatura:
Mauro Bolognini, Vitaliano Brancati, Pier Paolo Pasolini, Gino Visentini
(dal romanzo di Vitaliano Brancati)

Fotografia:
Armando Nannuzzi

Musica:
Piero Piccioni


Dopo la parentesi romana, l'affascinante Antonio torna a Catania e sposa la figlia di un notaio, ma il matrimonio non è consumato per incompetenza di lui. Divorzio obbligatorio concesso dalla Sacra Rota, tra la vergogna generale. Lei si risposa e Antonio mette incinta una serva.
Dall'omonimo romanzo di Vitaliano Brancati, semplificato e molto da Mauro Bolognini, un dramma figurato da venature tristi e nostalgiche, che mette in risalto, con fine ricorso alla satira, il vigore maschilista radicato nell'ambiente siciliano dell'epoca, la furbizia femminile, il rapporto con la sessualità, da sempre considerata un tabù inestricabile. Eccellente interpretazione di Marcello Mastroianni al fianco di una fulgida Claudia Cardinale. Ma la ricchezza del lavoro è da attribuire alla messa in scena ricca di atmosfere sfuggenti, perfetta nel disegno del luogo e del tempo. Tomas Milian, non riconoscibile come in seguito, è al suo secondo film italiano dopo La notte brava (1959), sempre diretto da Bolognini.



Lo scandalo
Il film scandalizzò, oltre la Chiesa, gli ambienti politici democristiani, allora presieduti dal governo Segni, per la scabrosità del contenuto, di scene, per l'adattamento al contemporaneo di una storia ambientata durante il fascismo e per la palese rappresentazione dell'impotenza maschile (quasi fosse una colpa). La censura intervenne con il divieto ai minori di 16 anni e con numerosi tagli per un totale di 65 metri di pellicola soppressi. In particolare si ricordano tre sequenze: 1) la donna che dimena le anche in primissimo piano durate la festa in una villa a Catania 2) una ragazza seduta sulle gambe di un avvocato 3) lo svenimento della cameriera. Inoltre, tagliati e modificati alcuni dialoghi, considerati offensivi alla morale pubblica e religiosa, destabilizzanti per l'ambiente sociale; tra questi: "…tuo figlio manda una puzza di bordello …", "…tuo figlio manda puzza di femmina…", "…fatti onore, datti da fare, accontenta tuo marito e se non ce la fai chiama noi (al passaggio degli sposi, ndr) …", "…chi ti ha detto che il nostro matrimonio non esiste davanti a Dio?me lo ha detto il signor arcivescovo…". Conclude una nota del funzionario del Ministero dello Spettacolo, addetto alla revisione: "…tra l'altro, i film diretti da Mauro Bolognini non tengono conto dei riflessi sia positivi sia negativi che possono generare nello spettatore…". Tutte le scene tagliate furono ripristinate nella restaurazione del film, portata a termine dalla Philip Morris nel 1997.

Clamore dello scandalo:  

(Minimo: Medio: Massimo: )




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original poster
(Video Clip)
Original Track Music

(1.00)


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