Premi: Nomination all'Oscar (Regia - Sceneggiatura) Festival di Cannes (Michelangelo Antonioni: Palma d'Oro) Nastro d'Argento (Michelangelo Antonioni)
Regia: Michelangelo Antonioni
Cast: David Hemmings, Vanessa Redgrave,
Sarah Miles,
John Castle,
Jane Birkin,
Gillian Hills,
Peter Bowles
Sceneggiatura: Michelangelo Antonioni, Tonino Guerra (dal romanzo di Julio Corázar)
Fotografia: Carlo di Palma
Musica: Herbie Hancock
Fotografo di moda, intento a scattare istantanee in un parco, cattura l'immagine di due amanti. Quando stampa i negativi si accorge di aver ripreso la scena di un delitto. Tenta di indagare, ma la prova si dissolve e nessuno gli crede.
Da un capitolo, ´Las Babas del Diablo´ (´La bava del diavolo´) del romanzo ´Las armas secretas´ (1959) di Julio Corázar, un thriller ontologico finemente minaccioso, freneticamente ritmato, attraversato da concetti metafisici, nel quale Michelangelo Antonioni esamina il rapporto tra uomo e realtà in un disegno pessimista, dove la fusione tra arte e materialismo non conduce al concreto e, di conseguenza, non consegna alcuna verità, anche se apparente, fotografata e comprovata. L'allusione al mondo del cinema è fin troppo evidente; il taglio simbolistico è l'elemento cruciale di una storia organizzata in chiave metaforica, nel totale rifiuto del tangibile e nella realtà in cui si vive, incastrata in una soluzione che allarga gli orizzonti su ciò che appare evidente, pur manifestato come frutto della manipolazione e dell'inganno. Prodotto da Carlo Ponti in associazione alla Metro-Goldwyn-Mayer, è il primo film di Antonioni girato all'estero; ambientato in pieno Swinging London, periodo d'oro, per l'avvento dei Beatles, della rivoluzione musicale giovanile, ma anche del crescente mondo della moda e della fotografia. Blow-up traduce, in doppio significato, "sorpresa" e "ingrandimento della fotografia".
Lo scandalo
Malgrado il successo internazionale, il film suscitò scandalo per il tema dell'amore libero, soprattutto saffico, registrato nella scena del parco a modello di orgia naturalistica ripresa sotto lampade al neon. L'accusa sollevata dal bigottismo dell'epoca fu riferita al fatto che nel film non esistono storie d'amore, ma scene d'amore; inoltre additato negativamente perchè nel film le ragazze interpreti, anche se maggiorenni, interpretano ruoli di minorenni. I nudi totali passarono quasi inosservati, ma la censura intervenne con tagli nella sequenza sopra citata e in un'altra, dove, nello studio fotografico, mentre David Hemmings è intento in una ´lotta erotica´ sul pavimento con Jane Birkin e Gillian Hills, si scorge esplicitamente e in rapido flash la vagina delle attrici (primo caso nella storia del cinema italiano e secondo nel mondo, per strana coincidenza, dopo quello del film svedese Puss och Kram di Jonas Cornell, dello stesso anno, ma uscito 5 mesi prima di questo). Nell'ottobre del 1967, la magistratura di Ancona ordinò il sequestro della pellicola per oscenità, poi dissequestrata 4 mesi dopo con aggiunta del divieto ai minori di 14 anni.