Premi: Nomination all'Oscar (Attore non protagonista: Burt Reynolds - Attrice non protagonista: Julianne Moore - Sceneggiatura)
Regia: Paul Thomas Anderson
Cast: Luis Guzmán,
Burt Reynolds,
Julianne Moore,
Rico Bueno,
John C. Reilly,
Nicole Ari Parker,
Don Cheadle,
Heather Graham
Sceneggiatura: Paul Thomas Anderson
Fotografia: Robert Elswit
Musica: Michael Penn
Ascesa e declino di un giovane porno-star nella Hollywood inizio anni '80 e di un regista hardcore, ossessionato dalla mancanza del riconoscimento artistico.
Paul Thomas Anderson, regista poco meno che trentenne, affronta a suo modo vizi e virtù di un particolare ambiente hollywoodiano, quello del sottobosco a luci rosse, che negli anni '70 filava da vero business, poi di colpo scomparso a favore del mercato home-video. In un film praticamente interminabile, caratterizzato da troppi personaggi ma dosato di una verve emblematica, emerge la figura di un ragazzo, reso celebre dalla popolarità, condannato dal tempo che cambia. Ricco di atmosfere passate e citazioni (Fellini, Altman, Tarantino), accomuna volgarità ed emozione, ostentazioni sessuali e mercenarismo, perversioni e droghe, meschinità e disarmonie, affetti e esuberanze, in un messaggio che tende a raffigurare quel mondo del cinema sicuramente migliore dell'attuale, almeno sul piano del contegno, schietto e genuino.
Lo scandalo
Malgrado il successo, (in Italia arrivò di sfuggita per poi dileguarsi da un giorno all'altro) il film fu oggetto di pesanti critiche da parte dei conservatori, anche hollywoodiani, che tacciarono il lavoro di inqualificabile condotta narrativa, impegnata non a raccontare un tipo di ambiente ma espositiva di tutta una gamma di situazioni spregevoli compresse in degenerazioni sessuali ampiamente esplicite. La censura ´consigliò´ alcuni alleggerimenti in scene considerate off-limit e viene da ridere solo al pensiero che molti rimasero offesi per la sequenza dove il protagonista mostra il proprio pene lungo 33 centimetri; in realtà una protesi di gomma, ma il gusto dell'ironia fu scambiato per oltraggio al pudore.