Titolo originale:
Life of Brian

Anno:
1979

Nazionalità:
ING

Produzione:
Python (Monty) Pictures/Handmade Films

Genere:
Commedia

Durata:
1 ora e 34 minuti

Divieto:
Film per tutti

Terry Jones   
title screen

Regia:
Terry Jones

Cast:
Graham Chapman, Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones, Michael Palin, Terence Bayler, Carol Cleveland, Kenneth Colley

Sceneggiatura:
Terry Jones, Graham Chapman, John Cleese, Eric Idle, Michael Palin

Fotografia:
Peter Biziou

Musica:
Geoffrey Burgon


Brian, coetaneo di Gesù, si arruola nella resistenza giudaica contro l'imperialismo romano. Scambiato per il Messia, finisce sulla croce.
Scritto diretto e interpretato dai Monty Python, ´tremendo´ gruppo comico inglese anni '70, è una divertente commedia demenziale (probabilmente la prima nel suo genere) in costume, che rivede i passi evangelici in maniera arbitraria, tra gag, istrionismi e momenti di dramma. Non offende e non denigra, né il cattolicesimo, tantomeno la figura di Cristo, ma prende alla leggera la rilettura biblica e accenna a chiare note una certa ´organizzazione´ delle correnti religiose. Inizialmente la storia prevedeva al centro del racconto la figura di un tredicesimo apostolo, San Brian, ma l'intervento dell'ex Beatles George Harrison, fondatore della casa di produzione Python (Monty) Pictures, cambiò il programma. Come film vale poco, ma lo spasso è assicurato.



Lo scandalo
Fece infuriare tutte le religioni costituite dal ramo cristiano: cattolica, protestante e ortodossa; persino il credo buddista ebbe da dire, con proteste ufficiali anche da parte degli ebrei. Accusato di blasfemia e irriverenza religiosa soprattutto nel parlato, riconosciuto come sacrilego. Tre sono le frasi o dialoghi che scatenarono indignazione; il primo, a riguardo del Discorso della Montagna, quando Gesù durante le beatitudini esclama "…Beati i Cesari, perché di loro é il potere assoluto…" (frase poi troncata a metà dall'intervento della censura), il secondo, quando Brian esclama: "…quello non é il Messia, ma un cattivo ragazzo…" e il terzo, nella scena della crocifissione, a domanda di un apostolo "…e se lo lasciamo là e poi lo facciamo risorgere tra qualche giorno?…", la risposta fu: "…No, ma chi vuoi che ci creda…" (frase non modificata). Fece scalpore anche una frase posta nella canzone finale, recitata da tutti i crocefissi: "…guarda il lato positivo della vita…". La EMI, iniziale produttrice del film, abbandonò il progetto a metà lavorazione e solo l'intervento finanziario di George Harrison permise il proseguo delle riprese. Sotto pressione di organizzazioni conservatrici, in Inghilterra, fu vietato in diverse città e contee e per limitarne la visione fu classificato con rating X in tutto il Regno Unito. In Norvegia fu tolto dalla circolazione per un anno, in Irlanda per otto, a Aberystwyth, nel Galles, per 30 anni; a New York i cinematografi furono picchettati all'esterno da agguerriti gruppi di rabbini e monaci ortodossi, in Italia riuscì a far breccia nelle sale soltanto nel 1990, dodici anni più tardi, ufficialmente per problemi legati alla distribuzione, in realtà per gli ostruzionismi clerico-politici del tempo.

Clamore dello scandalo:  

(Minimo: Medio: Massimo: )






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original poster
(Video Clip )
Original Track Music

(1.00)


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