Titolo originale:
Cannibal Holocaust

Anno:
1980

Nazionalità:
ITA

Produzione:
F.D. Cinematografica

Genere:
Horror

Durata:
1 ora e 26 minuti (Vers. orig.: 1 ora e 35 minuti)

Divieto:
Minori di 18 anni
Ruggero Deodato   
title screen

Regia:
Ruggero Deodato

Cast:
Robert Kerman, Francesca Ciardi, Perry Pirkanen, Luca Barbareschi, Salvatore Basile, Ricardo Fuentes, Carl Gabriel Yorke

Sceneggiatura:
Gianfranco Clerici
(dal soggetto di Gianfranco Clerici)

Fotografia:
Sergio D'Offizi

Musica:
Riz Ortolani


Indigeni dell'Amazzonia, stanchi dei soprusi subiti dagli occidentali, si ribellano e dopo aver catturato un gruppo di giornalisti se li mangia vivi.
Ruggero Deodato prende spunto dal tema sul cannibalismo e di una recente sparizione in Amazzonia di un gruppo di reporter e organizza una sarabanda-splatter in un film spudoratamente improntato a modello documentaristico. La sceneggiatura, scritta su ampi rotoli di carta igienica, poi usata, prova ad argomentare situazioni inerenti la sottomissione dei nativi da parte dei colonizzatori, ma è solo un pretesto per evidenziare la sequela dell'orrido, manifestata da immagini nauseabonde e vomitevoli, affrontate senza alcun riguardo e marcate strette da congiunture repellenti e fiumi di sangue che scorrono senza sosta. Filmato in lingua inglese e spagnola per il mercato anglosassone e sudamericano. Pseudo-sequel nel 1981 con Cannibal Ferox di Umberto Lenzi, ancora più insignificante di questo.



Lo scandalo
La natura oscena del prodotto procurò uno scandalo allargato oltre i confini nazionali, probabilmente il più famoso di produzione italiana. Accolto come film razzista, fu subito sequestrato da tutte le sale italiane, dopo varie denunce e episodi di intolleranza verificatisi in diversi cinematografi romani e milanesi. La censura lo bandì come film "offensivo al pudore e alla morale attraverso oscenità repellenti" e intervenne con tagli record e soppressione di 306 metri di pellicola pari a 9 minuti di proiezione. Ben 16 sono le sequenze incorse nella severità dei revisori: 1) a una donna incinta è sradicato il feto dalla pancia 2) l'incendio del villaggio indigeno 3) in un cinema uno spettatore manifesta il proprio disgusto nel vedere simili immagini 4) una donna incinta è uccisa per lapidazione 5) la scimmia decapitata 6) un piccolo maiale ucciso a fucilate 7) la tartaruga bastonata e squartata 8) lo squartamento di una donna da parte dei cannibali 9) stupro a un'indigena 10) una ragazza impalata viva 11) una nativa in coma di pre-morte il cui corpo è tempestato da ferite agghiaccianti 12) il professore rinuncia a rendere noto il filmato perché rivoltante e indecente 13) la fotografa uccisa a bastonate dagli indios dopo la violenza sessuale 14) la stessa testa della reporter è bandita dai cannibali come trofeo 15) il fotografo vivisezionato, amputato del pene, decapitato, squartato in 40 pezzi per essere mangiato dai cannibali 16) nel cinematografo, un uomo invita a bruciare tutto il materiale filmato dai reporter. Inoltre, il regista soppresse altre due scene: la prima, a riguardo di un'intervista a una donna che si dichiara compiaciuta delle stragi, con gran desiderio di vedere al più presto le immagini; l'altra, per la scena di sesso tra un occidentale e una nativa del posto. Solo 5 anni più tardi fu nuovamente autorizzata la diffusione nelle sale, pellicola naturalmente priva di tutte le scene sopra elencate. Ruggero Deodato fu ingiustamente accusato di aver usato cavie umane per la realizzazione di scene esecrabili con riti di tortura e di aver fatto uccidere per davvero 4 indigeni. A rischio di ergastolo, fu prosciolto dal Tribunale di Roma dopo aver presentato alla Corte gli attori vivi e vegeti, ma ugualmente condannato a 5 mesi di reclusione, assieme allo sceneggiatore, produttore e distributore del film, per maltrattamento e uccisioni di animali; queste comprovate dai fatti. Rifiutato da 52 nazioni, messo al bando perenne in Inghilterra, vietato ai 18 in tutti i paesi dove il film fu distribuito. È, probabilmente, il solo film italiano vietato, tra l'altro, anche per ´crudeltà verso le cavie´, attinente a una vecchia legge del codice fascista sul controllo del materiale cinematografico e, per tagli di scena operati dalla censura, inferiore solo a Totò e Carolina (1956) che detiene il record nazionale con 31 sequenze soppresse. All'uscita del mercato home-video, bollato come Nasty Video (´'video osceno´, a seguito di una legge inglese del 1980), è finito nell'elenco dei 74 titoli considerati Film Snuff (video amatoriali dove vengono mostrate torture reali e in alcuni casi morte conclamata) in compagnia di Cannibal Ferox, The Driller Killer, SS - Experiment Camp, ecc. Mai trasmesso in televisione, neppure nella versione accorciata dalla censura.

Clamore dello scandalo:  

(Minimo: Medio: Massimo: )






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original poster
(Video Clip)
Original Track Music

(1.00)


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